Generazione covid: come la pandemia ha cambiato l’Infanzia

La pandemia di Covid-19 ha rappresentato un evento globale senza precedenti, con ripercussioni profonde su tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Tra i più colpiti da questa crisi ci sono stati bambini e adolescenti, per i quali l’impatto psicologico e sociale del virus e delle misure di contenimento si è rivelato particolarmente significativo.

 

Diversi studi condotti in Europa hanno evidenziato un incremento preoccupante di disturbi psicologici tra i più giovani, tra cui atti di autolesionismo, disturbi da stress post-traumatico, cyberbullismo e problemi legati all’alimentazione. Queste ricerche sottolineano come l’isolamento forzato e la paura costante abbiano aggravato condizioni preesistenti o generato nuove problematiche.

Bambini e covid la pandemia è stata devastante

Il professor Pasquale Musso, esperto in Psicologia dello sviluppo presso l’Università degli Studi di Bari, sottolinea come la pandemia abbia interrotto quella “straordinaria ordinarietà” necessaria per lo sviluppo sano dei bambini e degli adolescenti. La mancanza di routine quotidiane stabili, il distanziamento dalle relazioni significative (come quelle con familiari allargati ed insegnanti) e le restrizioni alle attività extracurriculari hanno creato un vuoto difficile da colmare.

In questo contesto emergenziale, il ruolo dei legami affettivi assume una rilevanza ancora maggiore. Le relazioni funzionali possono offrire una rete di protezione contro le avversità; tuttavia, quando queste vengono meno o si indeboliscono a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, i giovani si trovano ad affrontare maggior vulnerabilità.

Un altro aspetto cruciale riguarda le opportunità limitate per i ragazzi di sperimentare il senso di autoefficacia attraverso il successo in varie attività. La riduzione delle esperienze che favoriscono lo sviluppo dell’autostima e delle competenze personali può avere conseguenze a lungo termine sulla percezione che i giovani hanno delle proprie capacità.

La scuola gioca un ruolo fondamentale non solo nell’apprendimento accademico ma anche nello sviluppo dell’autoregolazione emotiva e comportamentale. Con la didattica a distanza o l’interruzione delle attività scolastiche ordinarie, molti studenti hanno perso un importante punto di riferimento per il loro equilibrio psicosociale.

Per aiutare bambini e adolescenti a navigare in questo periodo complesso è essenziale cercare forme alternative o “nuove ordinarietà” che possano sostituire quelle perdute. Creare routine giornaliere stabili, mantenere vive le relazioni significative anche virtualmente ed esplorare nuovi interessi possono contribuire al benessere psicofisico dei più giovani.

Tuttavia, quando emergono segnali preoccupanti come ansia incontrollabile o comportamenti aggressivi inspiegabili è fondamentale non esitare a cercare supporto professionale. Gli adulti devono essere pronti ad ascoltare ed accompagnare i ragazzi nei percorsi terapeutici necessari alla loro ripresa.

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