Protezione solare bambini: la crema non basta! 5 errori comuni da evitare

Con l’arrivo della bella stagione, le famiglie si apprestano a trascorrere più tempo all’aperto, esponendosi ai benefici ma anche ai rischi del sole. In particolare, la protezione dei bambini dai raggi solari diventa una priorità assoluta per i genitori.

Proteggere i bambini dai raggi solari è essenziale per la salute della loro pelle e soprattutto per far si che questi non danneggino il nostro bambino

 

Beatrice Mautino, comunicatrice scientifica e biotecnologa, ci offre preziosi consigli su come proteggere al meglio i più piccoli.

Errori che potrebbero compromettere la salute del vostro bambino

Primo errore comune è sottovalutare l’importanza di una protezione solare adeguata per i bambini. Secondo le linee guida del Ministero della Salute e delle società scientifiche, è raccomandato utilizzare sempre una protezione molto alta (50 o 50+) per la pelle delicata dei bambini. Tuttavia, molti genitori non sono consapevoli che oltre alla scelta della crema giusta ci sono altre precauzioni fondamentali da adottare.

Un secondo errore riguarda l’esposizione diretta al sole di neonati e bambini sotto i 6 mesi. Queste fasce d’età non dovrebbero essere esposte direttamente al sole poiché la loro pelle è estremamente sensibile. Inoltre, fino a 2-3 anni di età, la crema solare dovrebbe essere considerata solo come un’ultima barriera dopo aver adottato altre misure preventive come stare all’ombra e indossare abbigliamento protettivo.

Il terzo errore comune è applicare una quantità insufficiente di crema solare sui bambini. Mautino sottolinea che ogni applicazione dovrebbe corrispondere a circa 10 grammi di prodotto per garantire una copertura adeguata e che questa va rinnovata ogni due ore o dopo ogni bagno.

Un quarto errore sta nell’utilizzo di creme dalla consistenza troppo untuosa o grassa che possono risultare sgradevoli per i bambini. Esistono formulazioni più fluide o schiume meno appiccicose che possono essere preferite dai piccoli senza comprometterne l’efficacia, purché venga applicata la giusta quantità.

Infine, un quinto errore riguarda il riutilizzo delle creme solari avanzate dalle stagioni precedenti senza considerarne la scadenza dell’efficacia del fattore di protezione dopo un anno dall’apertura della confezione.

Oltre agli aspetti legati alla salute umana, Mautino richiama anche l’attenzione sull’impatto ambientale delle creme solari evidenziando come tutti i filtri abbiano un impatto significativo sugli ecosistemi marini. Alcuni filtri sono stati vietati in aree con barriere coralline vulnerabili allo sbiancamento causato da sostanze chimiche nocive presenti in alcune creme solari.

Mentre si cerca di godere dei benefici del sole ed evitare gli effetti dannosi dei raggi UV sui più piccoli attraverso l’utilizzo responsabile delle creme solari e altre misure protettive fisiche (come indumenti UV-protettivi), è importante anche considerare il nostro impatto sull’ambiente marino scegliendo prodotti meno dannosi possibile.

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