Negli ultimi tempi, un fenomeno preoccupante sta attirando l’attenzione della comunità scientifica e medica internazionale: l’aumento dei casi di morbillo.
Questa tendenza al rialzo è stata collegata a una significativa diminuzione delle vaccinazioni, un fenomeno che negli Stati Uniti è stato legato ai timori per la pandemia di COVID-19.
La situazione ci ricorda quanto sia fondamentale non abbassare la guardia sui vaccini e informarsi in maniera corretta.
Il morbillo, una malattia esantematica che in passato colpiva frequentemente i bambini, sembra essere sottovalutata da una parte della popolazione. Alcuni ritengono che contrarre il virus durante l’infanzia possa rappresentare un “passaggio naturale” utile a rinforzare il sistema immunitario. Tuttavia, questa prospettiva ignora le potenziali gravi conseguenze associate alla malattia.
Uno degli errori più comuni nel valutare il rischio del morbillo è il cosiddetto “bias di sopravvivenza”.
Questo errore logico si basa sull’idea che se molti di noi hanno avuto il morbillo e lo hanno superato senza apparenti conseguenze gravi, allora la malattia non sia così pericolosa. Tuttavia, questa visione trascura coloro che hanno subito complicanze serie o sono deceduti a causa del virus.
Le gravi complicanze del morbillo
Le complicanze del morbillo possono essere estremamente gravi: l’encefalite (un’infiammazione del cervello) colpisce circa 1 persona su 1000 contagiati ed ha un alto tasso di mortalità; le infezioni respiratorie come la polmonite rappresentano una frequente causa di morte nei bambini più piccoli; problemi alla vista e all’udito possono derivare dalla malattia.
Inoltre, studi recenti hanno evidenziato un aumento delle complicanze cerebrali nei bambini sotto l’anno d’età.
La disinformazione gioca un ruolo cruciale nella diffusione dell’esitazione vaccinale. Un esempio eclatante è stato lo studio fraudolento pubblicato da Andrew Wakefield nel 1998, che collegava falsamente il vaccino trivalente (morbillo-parotite-rosolia) all’autismo. Nonostante le sue affermazioni siano state ampiamente smentite dalla comunità scientifica internazionale, le teorie anti vacciniste continuano a circolare alimentando paure infondate tra i genitori.
Di fronte alle preoccupazioni riguardanti la sicurezza dei vaccini e l’immunità naturale versus quella indotta dai vaccini, gli esperti sono chiari: i benefici della vaccinazione superano nettamente i rischi associati. Antonella Viola, docente di Patologia generale all’Università di Padova e immunologa rinomata, sottolinea come alcuni patogeni vengano combattuti più efficacemente attraverso la vaccinazione piuttosto che con l’infezione naturale. Inoltre, optando per la vaccinazione non solo proteggiamo noi stessi ma anche coloro intorno a noi – specialmente gli individui più vulnerabili che non possono ricevere il vaccino.