“Te Lo Prometto!”: la potenza e i pericoli nascosti delle promesse ai bambini

Le parole hanno un peso significativo, soprattutto quando vengono pronunciate da un adulto verso un bambino. “Te lo prometto!” può sembrare una frase semplice, ma racchiude in sé una serie di implicazioni che possono influenzare profondamente il rapporto tra genitori e figli.

Le promesse fatte ai bambini possono essere strumenti educativi potenti o diventare fonte di delusione e sfiducia.

Quando un genitore fa una promessa, si impegna non solo a compiere un’azione specifica ma anche a mantenere la fiducia che il bambino ripone in lui. Questo atto di fiducia è fondamentale nella costruzione del rapporto parentale e nella formazione della personalità del bambino. Una promessa mantenuta può rafforzare il legame affettivo, mentre una non mantenuta può eroderlo lentamente.

Le promesse hanno anche un valore educativo importante: insegnano al bambino il concetto di responsabilità personale e l’importanza della parola data. Quando i genitori mantengono le loro promesse, dimostrano con l’esempio come ci si comporta in modo onesto e affidabile. Questa lezione è preziosa per lo sviluppo morale dei più piccoli.

Promesse ai bambini no  tutte sono uguali

Tuttavia, non tutte le promesse sono uguali né dovrebbero essere fatte leggermente. Promettere qualcosa in cambio di buon comportamento o come ricompensa per aver completato un compito può trasformarsi in uno strumento coercitivo se usato impropriamente.

In questi casi, la promessa rischia di diventare una forma velata di manipolazione che insegna al bambino che l’affetto o l’approvazione sono condizionati dal soddisfare certe aspettative.

Inoltre, fare una promessa senza avere la certezza di poterla mantenere è altrettanto dannoso. I genitori sono umani e possono sbagliare o trovarsi impossibilitati a rispettare gli impegni presi; tuttavia, è fondamentale gestire queste situazioni con onestà e trasparenza. Ammettere i propri errori davanti ai figli li aiuta a comprendere che sbagliare è umano ma che assumersi la responsabilità delle proprie azioni è ciò che conta davvero.

La questione si complica ulteriormente quando si considerano le promesse fatte dai bambini stessi. Spesso vengono chieste loro assicurazioni su comportamenti futuri: “Promettimi che sarai bravo”, “Promettimi che farai i compiti subito dopo scuola”. Ma fino a quale punto queste richieste tengono conto delle capacità reali dei piccoli? È giusto chiedere loro impegni forse troppo gravosi per la loro età o maturità emotiva?

Invece di richiedere vaghe assicurazioni future, sarebbe più costruttivo incoraggiarli ad assumersi piccole responsabilità concrete ed esequibili nel breve termine: questo li aiuterebbe a sviluppare senso del dovere e autostima senza sovraccaricarli emotivamente.

Navigare nel mondo delle promesse con i propri figli richiede equilibrio ed empatia da parte dei genitori: sapere quando fare una promessa – e soprattutto come mantenerla – può fare la differenza nel tessuto della relazione parentale.

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