Il piede torto è una delle deformità congenite più comuni che influenzano le ossa e le articolazioni dei neonati.
Ogni anno, in Italia, si contano oltre 600 nuovi casi, con una maggiore incidenza nei maschi. Questa condizione può colpire sia un piede sia entrambi, portando al quadro clinico noto come piede torto bilaterale.
La maggior parte dei casi di piede torto è considerata idiopatica, il che significa che non è possibile identificare una causa precisa. Si ritiene che la malformazione sia il risultato di un’interazione tra fattori genetici e ambientali durante lo sviluppo fetale.
Esiste anche una forma di piede torto, nota come “piede torto da posizione”, che può essere causata da fattori esterni come la riduzione del liquido amniotico o posizioni anomale del feto. Quest’ultima tende a risolversi da sola o con semplici manipolazioni.
Diagnosi Precoce: Un Passo Avanti Fondamentale
La diagnosi di piede torto avviene solitamente alla nascita, ma grazie all’avanzamento delle tecniche ecografiche, è ora possibile una diagnosi prenatale intorno alla ventesima settimana di gestazione. Questo permette ai genitori di prepararsi in anticipo al trattamento necessario dopo la nascita.
Il Metodo Ponseti rappresenta il trattamento standard a livello internazionale per il piede torto. Questo approccio prevede l’uso di gessetti correttivi applicati in sequenza, che vengono sostituiti ogni cinque-dieci giorni. La procedura può includere una tenotomia del tendine d’Achille per completare la correzione. Dopo questa fase, è necessario l’uso di un tutore ortopedico per mantenere i risultati ottenuti. Inizialmente, il tutore deve essere indossato quasi costantemente, per poi ridurre gradualmente le ore di utilizzo.
Un’adesione rigorosa al trattamento è fondamentale per prevenire le recidive, che possono verificarsi nel 25% dei casi se il protocollo non viene seguito scrupolosamente. Dopo i quattro anni, il rischio di recidiva diminuisce notevolmente grazie alla crescita e allo sviluppo osseo. In caso di ricomparsa della deformità, possono essere necessari ulteriori trattamenti, inclusi gessetti correttivi o interventi chirurgici più invasivi.
Nonostante le sfide poste dal trattamento del piede torto congenito, un approccio corretto e seguito con dedizione permette ai bambini di camminare e partecipare attivamente allo sport, senza limitazioni significative nella loro mobilità o nello sviluppo motorio.