Quando i bambini raggiungono il traguardo dei primi passi, intorno all’anno di età, i genitori si trovano di fronte a un mare di dubbi e incertezze riguardo l’uso delle prime scarpine. La domanda più frequente è: quando è il momento giusto per iniziare a utilizzarle? E ancora, quali caratteristiche devono avere queste calzature per non ostacolare lo sviluppo naturale del piede del bambino?
Il piede umano è una struttura complessa e affascinante, composta da oltre 100 muscoli, tendini e legamenti, 26 ossa, 33 articolazioni e migliaia di fibre nervose sensoriali.
Questa ricchezza anatomica consente al piede non solo di svolgere funzioni statiche e dinamiche ma anche di giocare un ruolo cruciale nella percezione dello spazio attraverso la funzione propriocettiva.
I piedi dei neonati sono particolarmente sensibili e fungono da veri e propri organi sensoriali. È attraverso il contatto diretto con l’ambiente che i piccoli ricevono stimoli essenziali per lo sviluppo della muscolatura degli arti inferiori, l’organizzazione dell’attività motoria e l’acquisizione dello schema corporeo. Per questo motivo, lasciare i bambini a piedi nudi o con calze antiscivolo durante le prime fasi della loro esplorazione motoria è fondamentale.
Con l’inizio della deambulazione autonoma emerge la questione delle scarpine. In questa fase iniziale, il piede tende naturalmente ad appiattirsi sotto il peso del corpo; camminare a piedi nudi aiuta a tonificare i muscoli del piede favorendo la formazione dell’arco plantare.
Le prime scarpine dovrebbero essere introdotte solo quando il bambino inizia a camminare autonomamente fuori dall’ambiente domestico. Fino ad allora, durante le uscite all’esterno in passeggino o marsupio nei mesi più caldi si possono lasciare i piccoli con i piedini scoperti o protetti da semplici calzettoni nelle stagioni fredde.
La selezione delle prime scarpine non deve essere guidata principalmente dall’estetica ma da specifiche caratteristiche tecniche che rispettino la naturale evoluzione del cammino infantile: una punta ampia che garantisca libertà alle dita; una suola flessibile che favorisca la corretta mobilizzazione dei muscoli; rinforzi interni ed esterni bassi per non limitare i movimenti della caviglia; un tacco largo alto circa un decimo della lunghezza della suola per assorbire gli urti; materiali traspiranti per prevenire micosie ed altre problematiche cutanee.
Per quanto riguarda la misura delle scarpe è importante considerare che sotto il peso del corpo il piede si distende e cresce rapidamente nei primissimi anni di vita. Pertanto è consigliabile scegliere scarpe che siano dai 12 ai 13 mm più lunghe rispetto alla punta dell’alluce per garantire uno spazio adeguato alla crescita senza costrizioni.
Comprendere le esigenze fisiologiche dei piccoli passaggi evolutivi dei nostri figli ci permette di accompagnare al meglio ogni loro passo verso l’autonomia motoria. Scegliendo con cura le prime scarpine basandoci su criteri ben definiti possiamo contribuire positivamente allo sviluppo naturale dei loro piccoli ma complessissimi piedini.