Bagno dopo mangiato: il mito è sfatato! Tuffati in mare senza paura

Per generazioni, la credenza popolare ha avvolto l’idea del fare il bagno subito dopo aver mangiato con un velo di pericolo, attribuendo a questa pratica il rischio di incorrere in quella che comunemente viene chiamata “congestione”.

Questa convinzione ha radici profonde nella cultura italiana, tanto da essere tramandata di generazione in generazione come un monito per evitare presunti rischi mortali legati all’annegamento.

Ma cosa dice la scienza a riguardo? È davvero necessario attendere ore prima di concedersi un tuffo rinfrescante?

La risposta delle scienza lascia tutti allibiti

La risposta, sorprendentemente per molti, è no. Dopo anni di dicerie e miti tramandati senza fondamento scientifico, studi recenti hanno finalmente messo in luce la verità: non esiste alcuna correlazione diretta tra il fare il bagno subito dopo aver mangiato e un aumentato rischio di annegamento.

La ricerca scientifica non solo sfata questo mito ma apre anche nuove prospettive sulle reali cause del malessere che può insorgere in acqua.

Il termine “congestione”, spesso usato per instillare timore nei bagnanti più golosi, non trova corrispondenza nelle pubblicazioni mediche internazionali. Questa nozione sembra essere una peculiarità tutta italiana, simile ad altri termini medici popolari che spesso vengono interpretati erroneamente o sovrastimati nella loro gravità.

È vero che ingerire cibo abbondante può causare disagio o sonnolenza a causa della digestione, ma questi sintomi si manifestano gradualmente e offrono ampio tempo per reagire adeguatamente.

Anche i bambini sono perfettamente capaci di riconoscere questi segnali e uscire dall’acqua se si sentono male. Quindi, l’idea che mangiare possa causare improvvisamente una situazione critica nell’acqua è largamente infondata.

In realtà, i veri problemi possono sorgere da fattori ben diversi dal pasto appena consumato. Uno scenario potenzialmente pericoloso è rappresentato dall’impatto con l’acqua fredda: questo può innescare una reazione riflessa intensa nel corpo umano che rallenta la frequenza cardiaca e abbassa la pressione arteriosa.

Se tale condizione persiste anche solo pochi secondi può portare alla perdita di coscienza e al conseguente rischio di annegamento anche in acque poco profonde.

Fortunatamente esiste una soluzione semplice ed efficace a questo problema: bagnarsi preventivamente con acqua fredda prima del tuffo riduce significativamente il rischio legato alla reazione riflessa descritta sopra.

Le evidenze scientifiche ci invitano a rivedere le nostre convinzioni sul bagno post-pranziale o cena. Piuttosto che privarsi delle gioie estive del mare o della piscina temendo antichi mitologi senza fondamento scientifico, sarebbe più opportuno concentrarsi su precauzioni realistiche come evitare alcolici prima del nuoto – questi sì possono aumentare significativamente i rischi nell’acqua – ed educare sui comportamenti sicuri da adottare quando si decide di fare un tuffo.

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