Adottata alla nascita ritrova dopo 53 anni la sua “mamma di cuore”: “Non ci siamo mai arrese”

Madre e figlia si ritrovano

Madre e figlia si ritrovano dopo 53 anni di separazione: una storia incredibile quella di Lucia e Mariella, mamma e figlia appunto, che si sono cercate per tutto questo tempo e che alla fine hanno potuto riabbracciarsi. Merito anche di due sentenze che hanno permesso di togliere il velo sulla conoscenza delle madri biologiche:

  • la prima è quella dello scorso novembre, quando la  Corte Costituzionale ha bocciato la legge 184 del 1983 che impediva ai figli nati da “parto in incognito” (ovvero quelli non riconosciuti alla nascita) di conoscere i propri genitori naturali,
  • la seconda invece è quella del Tribunale dei minori di Firenze che ha accettato la richiesta di una figlia di cercare la madre naturale.

Madre e figlia si ritrovano dopo mezzo secolo: “Ecco la nostra storia”

Madre e figlia si ritrovano avendo trascorso separate più di mezzo secolo. Mariella Serino è di Mola di Bari e oggi è a sua volta mamma di due figlie di 30 e 23 anni e nonna di una nipotina di un anno. E’ stata data in adozione poco dopo la nascita: Lucia, la donna che l’ha partorita, l’aveva lasciata per qualche tempo in un istituto e quando è tornata a riprendersela l’hanno cacciata in malo modo dicendo che la bimba era stata affidata ad una nuova famiglia.

Lucia però non si è mai arresa e ha continuato a cercare la figlia per tutti questi lunghi anni, così come ha fatto Mariella che – una volta saputo di essere stata adottata – ha tentato di sapere il nome della madre naturale, ma si è scontrata con il muro della legge che fino a poco tempo fa impediva di conoscere l’identità dei genitori biologici. Mariella ha così scoperto di avere 5 fratelli e chiama Lucia “la sua mamma di cuore” , che va ad aggiungersi ad Anna, 92 anni, la donna che l’ha cresciuta e che è invece “la sua mamma di testa“. Presto Mariella vorrebbe farle conoscere.

La storia delle donne e del diritto di conoscere i genitori naturali dopo l’adozione (ecco come funziona secondo il sistema giuridico italiano)  ha spinto ancora di più il comitato nazionale per le origini biologiche ha chiedere una legge che permetta a chi lo desidera di conoscere le proprie origini, andando così incontro anche ai “bambini non riconosciuti alla nascita” di cui vi abbiamo precedentemente parlato.

In particolare una legge che:

  • faccia sì che in caso di morte della madre naturale i figli naturali possano essere informati
  • sia allargato questo diritto anche ai fratelli e al padre naturale
  • si autorizzino gli over 40 ad avere accesso direttamente all’identità della madre senza il consenso di quest’ultima.

E voi unimamme cosa ne pensate?

 

(Fonte: Corriere della Sera)

Impostazioni privacy