Alessandro Maria Montresor sarà operato al Bambino Gesù

alessandro maria montresor
Alessandro Maria (https://www.facebook.com/AlessandroMariaMontresor/)

Alessandro Maria Montresor sarà operato al Bambino Gesù, sarà sotto posto ad una tecnica innovativa di trapianto di midollo da genitore.

Vi avevamo già parlato del piccolo Alessandro Maria, Alex, Montresor il bambino di un anno e mezzo, figlio di genitori italiani a Londra affetto da una malattia rarissima e con il bisogno urgente di un trapianto di midollo osseo.

I genitori del piccolo avevano lanciato un appello tramite i social per trovare un donatore di midollo osseo compatibile. Per questo motivo in diverse città italiane erano stati organizzati degli eventi per la tipizzazione, ovvero per la raccolta di campioni di saliva con tampone dai possibili candidati donatori per verificare la compatibilità genetica con il bambino.

Il tam tam si era diffuso grazie alle numerose condivisioni dell’appello, anche tramite la stampa. Il piccolo Alex, infatti, aveva solo cinque settimane di tempo, da fine ottobre. Oggi quel tempo si è esaurito e il bambino è stato portato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per essere sottoposto ad una tecnica innovativa di trapianto di midollo osseo, una tecnica sperimentale messa a punto proprio dal Bambino Gesù.

Alessandro Maria Montresor: trapianto al Bambino Gesù

In questo mese di ricerche di un donatore di midollo osseo compatibile, sia attraverso gli eventi pubblici nelle principali città italiane e anche a Londra, sia attraverso i registri internazionali dei donatori di midollo osseo, non ha dato frutti. In un primo momento era stato trovato un donatore italiano, ma con un grado di compatibilità che è stato ritenuto insufficiente dai medici britannici del Great Ormond Street Hospital di Londra dove il piccolo era in cura. Poi, tramite la rete internazionale, era stato trovato un donatore compatibile all’estero, che tuttavia ha dato la disponibilità all’intervento solo da metà gennaio. Troppo tardi per Alessandro Maria che ha bisogno di un trapianto subito. L’intervento, dunque, è saltato. Una notizia che è stata confermata dai genitori del piccolo sulla pagina Facebook aperta per la ricerca di un donatore compatibile.

La scelta alla fine è stata per il ricovero all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, che aveva già dato la propria disponibilità a curare il bambino. I genitori di Alex hanno accettato l’offerta dell’ospedale Pediatrico della Santa Sede, una scelta condivisa anche dall’ospedale londinese. Così il piccolo Alessandro Maria e i suoi genitori sono partiti per Roma, dove sono arrivati la mattina del 29 novembre (2018). Il bambino è stato subito sottoposto agli esami di routine.

Il piccolo Alessandro Maria Montresor è affetto da una malattia genetica rarissima e purtroppo mortale, la linfoistiocitosi emofagocitica, conosciuta in medicina come HLH. Questa malattia colpisce solo lo 0,002% dei bambini e si sopravvive solo con un trapianto di midollo osseo ricevuto da un donatore compatibile. Alex non ha né fratelli né sorelle da cui avrebbe potuto ricevere la donazione di midollo osseo, mentre i genitori non possono donare il midollo osseo ai propri figli perché manca la compatibilità.

Tuttavia, una nuova tecnica innovativa, messa a punto dai medici e ricercatori dell’Ospedale Bambino Gesù, consente il trapianto di midollo osseo donato dai genitori con un una metodica di manipolazione delle cellule staminali. Una tecnica, di cui vi avevamo già parlato, messa a punto dall’équipe del prof. Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Medicina Trasfusionale al Bambino Gesù. Il piccolo Alex sarà sottoposto proprio a questo trapianto innovativo.

Dopo la prima visita, i medici dell’Ospedale Bambino Gesù hanno riferito che Alessandro Maria è in buone condizioni e che il trapianto di midollo sarà effettuato intorno alla metà di dicembre.

Nel frattempo, la sopravvivenza del piccolo Alex è garantita dalla somministrazione di un farmaco sperimentale, la cui efficacia, tuttavia, tende a diminuire nel tempo. Per questo motivo il bambino non può aspettare tempi lunghi per il trapianto e, sebbene non sia in imminente pericolo di vita, non si può perdere tempo. Ecco perché i genitori hanno accettato la disponibilità dell’ospedale della Santa Sede a trattare il piccolo Alex.

Il Bambino Gesù di Roma è tra i primi ospedali al mondo nell’applicazione della nuova tecnica di trapianto di midollo osseo proveniente da genitore, con manipolazione delle cellule staminali. Con questa tecnica l’ospedale ha già eseguito trapianti su 150 bambini, di cui 50 con immunodeficienza primitiva e 6 con la stessa malattia di Alessandro, la linfoistiocitosi emofagocitica. La percentuale di guarigione definitiva nei bambini con immunodeficienza primitiva è dell’85%, fanno sapere dal Bambino Gesù.

L’ospedale precisa che “il trattamento farmacologico in corso, avviato al Great Ormond Street Hospital dove il piccolo era in cura, sta contribuendo efficacemente al contenimento della malattia e verrà proseguito presso il nostro Centro fino all’avvio della procedura trapiantologica“.

Nel frattempo al bambino Gesù sono iniziati anche gli esami clinici sui genitori di Alex, per individuare quale dei due risulterà il più adatto alla donazione delle cellule staminali emopoietiche. Mentre il bambino sarà sottoposto ad una serie di esami ematochimici, soprattutto indagini microbiologiche e strumentali, prima del trapianto. Queste procedure di screening, gli esami e la somministrazione delle terapie preparatorie richiedono dei tempi tecnici, per questo il trapianto verrà eseguito non prima della metà di dicembre.

Come in tutti i casi di trapianto – spiegano dal Bambino Gesù -, anche il trattamento della linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) presenta dei rischi. Più nel dettaglio, si tratta di rischi di tipo infettivo (nella fase preparatoria le difese immunitarie del paziente vengono sostanzialmente azzerate per poi recuperare lentamente dopo l’attecchimento del trapianto); tossico (legato alla terapia di preparazione al trapianto) e immunologico“.

Infine, l’ospedale pediatrico informa: “Attraverso la voce del papà del piccolo paziente, la famiglia ringrazia tutte le persone che hanno voluto sostenere la campagna per la donazione di midollo osseo e invita, da oggi, a un periodo di tranquillità per poter affrontare questi giorni difficili con la maggiore serenità possibile e per consentire ai medici di svolgere il proprio lavoro“.

Nel frattempo sulla pagina Facebook dedicata ad Alessandro Maria continua la campagna di sensibilizzazione alla tipizzazione e alla donazione di midollo osseo. Infatti, anche se i genitori del bimbo hanno deciso di sottoporlo alle cure innovative dell’ospedale Bambino Gesù, là fuori ci sono tanti altri bambini che hanno bisogno della donazione di midollo osseo.

Che ne pensate unimamme di questa storia, della tecnica innovativa di trapianto e soprattutto della donazione di midollo osseo?

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