Bimba di 2 anni vegana finisce in rianimazione: rischia danni neurologici

bambina di 2 anni veganaI genitori che decidono di seguire regimi alimentari particolari per loro scelta, non dovrebbero costringere i figli imponendo loro le proprie convinzioni, che in alcuni casi possono risultare nocive per i piccini, come accaduto a una bimba di 2 anni ricoverata per gravi carenze alimentari.

2 anni finisce in ospedale

I genitori di Chiara, ora ricoverata all’ospedale Gaslini di Genova, non la trascuravano o maltrattavano, ma le loro scelte alimentari l’hanno messa in serio pericolo e per questo sono stati segnalati ai servizi sociali.

La mamma e il papà di questa bimba sono vegani e hanno stabilito che, una volta svezzata, la figlia seguisse la loro stessa dieta, che però non è salutare per un piccino di quell’età.

Si tratta del terzo caso, dal 2015, di un bimbo che arriva in ospedale a causa dell’alimentazione. Chiara si è presentata con una forte carenza di vitamina B12, il suo peso era al di sotto del percentile, mostrava scarsa reattività e movimenti rallentati.

La bimba è stata allattata a lungo dalla mamma, ma anche durante questo periodo il suo regime alimentare era vegano. Ora, grazie alle cure prestate in rianimazione la piccola ha cominciato a migliorare, ma solo ulteriori accertamenti dimostreranno se abbia riportato o meno danni neurologici per la carenza di vitamina B12.

Chi segue una dieta vegana ha carenze di vitamina B12, zinco, acido solforico e ferro.

“Si tratta di un regime dietetico molto rigido, che però un bambino può seguire, solo a condizione che sia accudito, con check continui, da un pediatra, pronto a intervenire quando le carenze di vitamine o altri elementi siano pericolose per la salute del piccolo dichiara Alberto Fernando, Presidente dell’associazione Pediatri Liguri.

A Genova, per esempio, è consentito richiedere un menù vegano per la mensa scolastica, ma dietro certificato medico. A quanto pare le richieste sono in aumento. “Non discutiamo le scelte delle famiglie, ma vogliamo la certezza che un pediatra segua il bambino in un regime alimentare che, se non controllato, può essere molto pericoloso” aggiunge l’uomo.

Fernando non vuole allarmare i genitori ma diffondere una maggior consapevolezza su scelte che possono influenzare enormemente la salute e lo sviluppo dei bimbi.

L’esperto spiega che la carenza di B12 provoca danni neurologici irreversibli. “Prima si interviene e si riequilibrano le condizioni, più probabilità si hanno di recuperare la situazione clinica del bambino. Purtroppo i danni sono molto maggiori nei più piccoli”.

Fernando ribadisce che la crescita dei bambini necessita di una continua correzione degli integratori, di vitamine e proteine, altrimenti i rischi sono molto alti.

Unimamme, noi speriamo che questa bimba si riprenda completamente senza conseguenze.

Noi vi abbiamo raccontato la sua storia per informarvi sui rischi che si corrono se appunto i piccoli che seguono questo regime non sono tenuti sotto osservazione da un pediatra che intervenga quando qualcosa non va.

Noi vi lasciamo con le indicazioni per la nuova piramide alimentare dei bambini rilasciata dalla Società italiana dei pediatri.

Voi cosa ne pensate della scelta di questi genitori?

Secondo voi i genitori erano consapevoli dei rischi?

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