Coronavirus: 132 morti in Cina | Sospetti di censura | Come comportarsi

Coronavirus: oltre 130 morti in Cina, i sospetti sulla censura. I consigli del prof. Roberto Burioni su come comportarsi in Italia.

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Coronavirus: 132 morti in Cina | Sospetti di censura | Come comportarsi – Universomamma.it (Test di laboratorio per il coronavirus. Foto: MARIJAN MURAT/dpa/AFP via Getty Images)

Continua l’allarme per il coronavirus dalla Cina, sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità non abbia ancora dichiarato l’emergenza internazionale. Al momento in Cina il virus ha causato 132 morti, mentre i contagi hanno superato le 6 mila unità, attestandosi a 6.172 casi complessivi, secondo l’ultimo bilancio aggiornato. Tra questi 6.070 sono quelli in Cina, a cui si aggiungono i 10 casi di Hong Kong, 16 a Taiwan e 7 a Macao.

Poi ci sono i contagi nel resto del mondo: 14 in Thailandia, 7 in Giappone, 7 in Malesia, 7 a Singapore, 4 in Corea del Sud, 2 in Vietnam, 1 in Cambogia, 1 Sri Lanka e 1 in Nepal. Poi 5 casi in Australia, 5 negli Stati Uniti e 3 in Canada. Oggi sono stati confermati 4 casi negli Emirati Arabi Uniti. In Europa i contagi accertati di coronavirus sono: 4 in Francia, 4 in Germania. Nelle ultime ore è stato confermato 1 caso in Finlandia. I casi in Europa salgono così a 9. Sono stati invece tutti smentiti i casi sospetti che erano stati segnalati in Italia.

Riguardo all’Italia, il virologo Roberto Burioni ha biasimato la diffusione di notizie allarmanti su presunti casi sospetti di coronavirus nel nostro Paese che poi si sono rivelati essere influenza o altre infezioni. Burioni ha chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza di intervenire per impedire la diffusione di notizie non certe che creano soltanto panico nella popolazione e paure verso i cinesi.

Intanto, domani si terrà una nuova riunione d’emergenza degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per stabilire se l’epidemia di coronavirus iniziata in Cina costituisca un’emergenza sanitaria internazionale.

Coronavirus: oltre 130 morti in Cina. Come comportarsi

Con oltre 6 mila casi accertati, il nuovo coronavirus proveniente dalla Cina, che ha il nome tecnico di 2019-nCoV, ha superato i casi della Sars del 2003 che furono 5.327 in nove mesi. Vista l’esponenziale crescita dei contagi e la rapida diffusione del virus in breve tempo, gli esperti si sono chiesti se all’origine non ci sia stata una sottovalutazione del problema da parte delle autorità, soprattutto locali, e una insufficiente informazione sul virus che non avrebbe permesso alle persone di tutelarsi. Con l’allerta sanitaria arrivata tardi, le misure di contenimento del virus non hanno impedito alle persone già infettate, anche senza esserne consapevoli, di muoversi e diffondere la malattia. Infatti, il coronavirus ha un periodo di incubazione da 1 a 14 giorni e può essere senza sintomi.

Così è avvenuto il contagio in Germania, dove una donna cinese ha portato il virus in Baviera senza accorgersi di essere malata, contagiando 4 persone. Al caso di ieri, infatti, se ne sono aggiunti altri 3, tutti sotto controllo. La donna ha cominciato a sentirsi male solo al suo rientro in Cina.

Il coronavirus si trasmette per via aerea, con le goccioline di saliva di tosse e starnuti, e anche tramite contatto. Per questo una delle precauzioni da prendere per prevenirlo è di lavarsi bene le mani con acqua calda e sapone. Un semplice accorgimento che vale anche contro l’influenza stagionale, ancora in corso. Per evitare, poi, di contagiare gli altri è bene starnutire in un fazzoletto di carta da gettare via oppure nell’incavo del gomito. È fondamentale sapere poi che in presenza di eventuali sintomi non si deve andare al pronto soccorso ma chiamare il medico.

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Coronavirus: 132 morti in Cina | Sospetti di censura | Come comportarsi – Universomamma.it  Una stazione di Wuhan | Universomamma (Getty Image)

Per ridurre la diffusione del contagio, diverse compagnie aree come British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa hanno sospeso tutti i voli da e per la Cina. Come riporta l’Ansa. Tra le altre misure di prevenzione, sono state annullate le prove di Coppa del Mondo di sci previste in Cina a febbraio. Mentre Starbuck e Ikea hanno annunciato la chiusura temporanea dei loro punti vendita in Cina.

Per quanto riguarda gli italiani presenti in Cina, la Farnesina ha organizzato un volo per rimpatriare i nostri connazionali bloccati a Wuhan, la città cinese della provincia di Huberi da cui è partita la malattia e che è stata messa in quarantena dalle autorità cinesi. L’aereo raggiungerà l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato. Il rientro è previsto per domani. Una volta arrivati in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero, ma non saranno messi in quarantena in modo automatico. Il direttore scientifico dello Istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, ha spiegato che sarà valutata la situazione caso per caso. “Neppure gli Usa lo fanno, le autorità decideranno qual è la forma migliore di sorveglianza, che non sarà necessariamente una quarantena. Credo che nessuno pensi di ospedalizzare persone che stanno bene”, ha sottolineato Ippolito all’Ansa.

Il primo controllo in aeroporto, Malpensa per Milano e Fiumicino per Roma, sarà, oltre alla misura della temperatura, anche la compilazione di un modulo in cui le persone devono riferire se sono state a contatto con casi positivi al virus. In presenza di febbre dovranno stare a casa per 14 giorni, il tempo di incubazione del virus. “Se invece presentano dei sintomi al loro arrivo in aeroporto, o durante la quarantena, verranno portati in ospedale, dove saranno sottoposti al test per il virus”. Ha spiegato Maria Rita Gismondo, alla direzione della struttura di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano.

Norme di comportamento per evitare il panico

Come abbiamo detto, in Italia non sono stati registrati casi di coronavirus, mentre si sono avuti, purtroppo, alcuni episodi di aggressione e razzismo contro cinesi, anche nei confronti di chi vive in Italia da tempo e non ha viaggiato in Cina. Episodi da condannare con fermezza e sui quali si è pronunciato anche il virologo Roberto Burioni. I “comportamenti discriminatori verso i cinesi non sono degni di un Paese civile“, ha sottolineato. “In questo momento non esiste nessun motivo per evitare cinesi, ristoranti cinesi, quartieri cinesi o parrucchieri cinesi.”

Il virologo invece ha raccomandato di evitare i viaggi in Cina. Ulteriori informazioni le trovate sul suo sito di informazione medico-scientifica Medical Facts.

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Coronavirus: 132 morti in Cina | Sospetti di censura | Come comportarsi – Universomamma.it. Passeggeri alla stazione ferroviaria di Hanzhong (NOEL CELIS/AFP via Getty Images)
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