Direttore scolastico ai genitori: “Lasciate crescere i ragazzi”

Credits: La Stampa.it

Il direttore scolastico di un Istituto torinese ha parlato con i genitori invitandoli a non accompagnarli in auto ed a non lamentarsi di un 3.

Durante un incontro con i genitori dei ragazzi che si apprestano a frequentare il primo anno della scuola secondaria, le vecchie medie, il direttore scolastico ha invitato i genitori a prestare attenzione a come si comportano nei confronti dei figli. Ha parlato dell’arrivo a scuola, del modo di vestire dei ragazzi e dell’uso, a volte eccessivo, delle chat e dei social media in generale usati sia dai ragazzi e sia dai genitori. Inoltre ha comunicato che l’istituto da quest’anno non userà più la plastica in mensa e spera che i nuovi genitori non facciano gli errori dei loro predecessori.

Il Direttore scolastico ai genitori: “Vi chiedo un poco di educazione e non lamentavevi di un tre”

Il Direttore della scuola Paritaria Salesiana Valsalice di Torino, don Piermario Majnetti, ha accolto con un lungo discorso i nuovi genitori dei ragazzi che frequenteranno le tre classi prime della scuola secondaria. Il direttore dell’Istituto fondato da San Giovanni Bosco ha, come riportato dalla Stampa, fatto una “scoppiettante filippica sui mali dell’adolescenza causati da mamma e papà”.

Ha iniziato parlando del traffico che si crea fuori scuola negli orari di entrata o di uscita, “una delle prove dell’esistenza dell’inferno”: “Come potete immaginare di arrivare tutti in auto qui di fronte? Abbiamo 850 allievi: davvero volete far salire in viale Thovez 850 auto? Prima o poi qualche ragazzo si farà male. Avevo chiesto dei dissuasori davanti ai cancelli, il Comune li aveva promessi per settembre 2018. Li avete visti? Io no. Vi chiedo almeno un po’ di educazione. Non strombazzate, non parcheggiate sui marciapiedi, in mezzo alla strada e davanti ai passi carrai. Forse è giustificabile accompagnare i più piccoli: ma se volete tenerveli stretti a ogni passo, questi figli, posteggiate lontano e venite insieme a piedi, così fate anche sport e risparmiate i soldi della palestra”. Ed ha aggiunto: “Vedo accompagnare in auto fino al cancello, anzi fino in cortile ragazzi di quarta liceo: ma poveri giovanotti! Sapete che se non li lasciate un attimo da soli non riusciranno manco a farsi una fidanzata?”.

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Don Piermario Majnetti ha continuato annunciando che da quest’anno scolastico la scuola è plastic free e che non la si userà nemmeno in mensa. Inoltre ha fatto una sorta di appello ai nuovi genitori: “Vostro figlio ha preso tre? Fatevene una ragione. Le legnate nella vita servono. L’educazione ha tempi lunghi, e passa anche attraverso le sconfitte. Se diamo una nota a vostro figlio, non abbiamo detto che è un delinquente. Gli facciamo notare qualcosa. Non drammatizzate. Quel voto non è un’onta né un’offesa, gli è stato dato perché cresca. Non venite a dirci che piange da ore in bagno per un brutto voto. A parte la scelta della location, preferireste che ridesse perché ha preso tre? Quelle lacrime forse gli faranno bene, gli insegneranno a fare meglio la prossima volta. Sappiate che non si studia per i voti, ma per imparare. Accettateli, e uscite a fare shopping”.

Legandosi al discorso dello shopping ha chiesto che i ragazzi, anche se indossano vestiti firmati, devono rimanere “sobri”: “Vedo che alcuni ragazzi indossano felpe firmatissime e scarpe da 500 euro. Se potete permetterveli e ritenete giusto comprare questi oggetti ai vostri figli, fatelo. Ma insegnate loro a portarli con sobrietà. Se uno dei vostri figli cercherà di far sentire inferiore un compagno per questo motivo, se gli dirà che non vale niente perché non ha questi oggetti, sappiate che non avremo pietà”.

Conclude il suo discorso facendo presente che con i genitori “forse non diventeremo amici”, ma che hanno a cuore lo stesso obiettivo: “Educare i ragazzi. Collaboriamo, fidiamoci. Vogliamo fortissimamente, noi e voi, compiere al meglio questa missione. Se qualcosa non va non scrivetelo sulla chat, ma venite a parlarmi. E non dite, per favore, mio figlio studia tanto, ma non rende alle interrogazioni. Anche io sono stato incompreso a scuola. Non ho avuto il voto che meritavo alla maturità. La gestione della sconfitta fa crescere. E anche essere incompresi e non abbastanza premiati fa parte della vita”.

Voi unimamme cosa pensate di questa lettera del direttore scolastico della scuola Paritaria Salesiana Valsalice di Torino? Siete daccordo con le sue parole?

 

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