Genitori e figli ossessionati dallo smartphone: tutti rispondono “un attimo”

Il 38% dei genitori che usano il telefono rispondono ai figli: “un attimo” quando questi li chiamano.

Lo smarthone nuovo oggetto della discordia tra genitori e figli. Le mamme e i papà, spesso e volentieri, criticano i figli perchè vivono in simbiosi con il cellulare, mentre i bambini sono spesso infastiditi dall’atteggiamento dei genitori che, a loro volta, non posano il telefono per dedicare loro attenzione.

Questo almeno è quanto emerge da una recente ricerca organizzata dall’Associazione Di. Te che dal 2002 si occupa di:

  • dipendenze tecnologiche
  • gioco d’azzardo
  • cyberbullismo

L’associazione ha effettuato uno studio su:

  • 2 mila adolescenti
  • l’età era tra 14 e 20 anni
  • adulti tra 28 e 50 divisi tra maschi e femmine

Dalla ricerca è emerso che:

  • Il 38% delle mamme e dei papà dice: “un attimo” mentre smanetta al telefono e viene interrotto dai figli
  • il 22% risponde: “cosa”
  • il 15% non alza la testa dallo schermo ma dice: “ti sto ascoltando”
  • il 12% dice: “ora arrivo”
  • l’11% bortbotta: “ho appena preso il cellulare in mano”
  • il 2% dice: “dimmi”

A quanto pare gli adulti, a differenza dei figli che riescono ad essere, anche se maldestramente, multitasking, i genitori non riescono a fare altrettanto.

Giuseppe Lavenia, psicologo e presidente di Di.Te, commenta: “ma questo atteggiamento dei genitori fa sentire i figli non considerati, possono percepirlo come una disconferma, ossia un ‘allora io per te non esisto, non valgo la tua attenzione’ e indurli a ritirarsi lentamente in loro stessi”. 

Quando i ruoli si invertono cosa accade?

I genitori, “magicamente”, dimenticano che fino a un momento prima erano loro a essere catturati dallo smartphone e tendono a giudicare apertamente il comportamento dei figli.

  • il 45% dei figli sostiene che mamma e papà dicono: “sempre con quel cellulare in mano”
  • il 20% dice: “spegni subito”
  • il 12% “quante volte ti ho detto che non devi usare il cellulare a tavola”
  • il 13% dice: “con chi parli sempre?”
  • l’11% “cosa stai facendo al cel?”
  • il 9% minaccia: “se continui così ti sequestro il cel”

Anche i figli però trovano molte giustificazioni per l’uso del telefono.

  • il 55% dice : “l’ho appena acceso
  • il 16: “mi sto annoiando”
  • l’11%: sto solo ascoltando musica
  • l’8%: solo un attimo e poi spengo
  • il 6%: “ero nervoso”
  • il 4% chiede di ripetere dicendo: “cosa?”

Lavenia aggiunge: “l”identità dei ragazzi passa anche dallo smartphone, ne dobbiamo prendere atto. Dobbiamo cercare di comprendere cosa fanno con questo strumento, e non giudicarli a priori. Dobbiamo aiutarli a trovare l’equilibrio tra schermo e realtà. Dobbiamo fare in modo che le loro emozioni non siano più dissociate dal corpo, come spesso purtroppo accade”.

Il presidente dell’associazione suggerisce ai genitori di cercare di comprendere davvero cosa fanno i figli con lo smartphone, senza minacciarli o imponendo brusche soluzioni. Certo, su questo tema servono regole condivise, ma anche curiosità, per stabilire una buona relazione coi figli.

Unimamme, cosa ne pensate di questi risultati e consigli di cui si parla su Rai News?

Noi vi lasciamo con uno studio su come lo smartphone rovini la relazione tra genitori e figli.

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