Influenza 2018: i bambini tra i 0 ed i 4 anni i più colpiti

L’influenza è una delle malattie infettive virali più diffuse. I bambini dai 0 ai 4 anni sono i soggetti più a rischio.

Come ogni anno accade è arrivata la stagione dell’epidemia annuale di influenza. I mesi invernali sono quelli più colpiti, ma a volte può verificarsi anche al di fuori delle normali stagioni influenzali. Il picco influenzale è previsto per le prime due settimane di gennaio e dei 4 ceppi prevalenti identificati quest’anno uno era già presente nella scorsa stagione mentre gli altri tre sono nuove varianti.

L’influenza è una delle malattie infettive virali più diffuse nella società, si può manifestare più volte e molto spesso  indipendentemente dallo stile di vita , dall’età e dal luogo in cui si vive.

Quali sono per i bambini i sintomi, le cure e le cause dell’influenza 2018

Secondo la Società Italiana di Pediatria (S.I.P.) la febbre è il primo segnale che ci deve far pensare all’influenza.
Per febbre si intende un aumento della temperatura corporea al di sopra dei 38 °C. La S.I.P. consiglia di misurarla con termometri digitali in condizioni di riposo ed a livello ascellare. Bisogna ricordarsi che la temperatura corporea non è uguale durante tutta la giornata, ma può aumentare in alcune circostanze come ad esempio dopo aver mangiato e la sera.

Inoltre la S.I.P. consiglia di mettere a riposo il bambino e fare in modo che beva molto.

I farmaci consigliati nello stato febbrile sono il paracetamolo e l’ibuprofene che non vanno usati combinati o alternati.

In generale, i sintomi principali dell’influenza sono:

L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso la saliva, gli starnuti ed i colpi di tosse. I bambini ne sono più soggetti perché trascorrono molto tempo all’interno di ambienti chiusi ed affollati, come scuole, palestre e spazi ricreativi.

Molto spesso si tende a curare l’influenza con l’antibiotico che deve essere dato solo dopo una visita pediatrica, in quanto serve solo per curare un eventuale infezione batterica. È importante ricordarsi che somministrare un antibiotico a un bambino, se non necessario, non aiuta a far passare prima la febbre, ma può fare molti danni.

I bambini tra i 0-4 anni sono i più colpiti dall’influenza: i dati InfluNet

Dal rapporto epidemiologico per la sorveglianza delle sindrome influenzali, InfluNet,è stato riscontrato che, nella 48° settimana del 2018 (dall’26/11 al 02/12), il numero di casi stimati è pari a circa 152.000 per un totale di circa 647.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza InfluNet.

In questa settimana, i medici sentinella hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell’incidenza totale è pari a 2,52 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 6,55 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 2,57 nella fascia 15-64 anni a 2,59 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 1,27 casi per mille assistiti.

L’influenza è quindi molto frequente nei bambini piccoli, quelli tra i 0 ed i 4 anni di età. In modo particolare per i bambini, essa può durare dai 5 ai 10 giorni, con un periodo di incubazione di 2 giorni. Molto spesso si risolve da sola, ma in caso di bambini molto piccoli, se stanno molto male o se non mangiano e bevono regolarmente, si consiglia di consultare il pediatra di fiducia.

Come prevenire l’influenza

Uno dei modi per proteggere i bambini dall’influenza è il vaccino antinfluenzale iniettabile annuale. Dal momento che i virus dell’influenza cambiano spesso, la vaccinazione va ripetuta ogni anno. Non è troppo tardi sottoporsi al vaccino antinfluenzale. Il vaccino protegge il bambino dalle malattie influenzali, andando così a ridurre le visite dal pediatra, i giorni di scuola persi e si può soprattutto prevenire i ricoveri in ospedale.

La società Italiana di Pediatria specifica che anche se si è vaccinati è possibile contrarre l’influenza: “Nello specifico, esiste un lasso di tempo di circa 15 giorni per garantire un’adeguata protezione generata dal vaccino: durante questo intervallo di tempo è possibile contagiarsi. Inoltre può capitare che vi sia differenza tra i ceppi del vaccino utilizzati e il virus in circolazione (mismatch). Questo è dovuto al fatto che tali ceppi vengono scelti a inizio anno e che il virus dell’influenza va spesso incontro a mutazioni“.

Voi unimamme avete vaccinato i vostri bambini? Hanno già avuto l’influenza?

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