“Perché non posso iscrivermi ai social?”: le risposte da dare ai figli

Quando ci si affaccia alla pre adolescenza i nostri figli cominciano a chiedere non solo di usare il cellulare, ma anche di poter avere un profilo sui social network. Bisogna essere estremamente chiari con loro, per poter fornire gli strumenti in modo che quando cominceranno ad usarli sappiano essere responsabili.

Barbara Laura Alaimo, pedagogista, ha scritto un post sul sito mamamo.it, dedicato all’educazione digitale dei bambini e dei ragazzi, in cui aiuta i genitori a rispondere alle domande dei figli.

Ecco cosa rispondere quando i figli vogliono iscriversi ai social 

“Perché non ci si può iscrivere a 9 o 10 anni?”:  la risposta da dare in questo caso è perché c’è una regola!. “Tutti i social network prevedono un’età minima di iscrizione che per i principali Social (Facebook, Instagram, Snapchat, Musical.ly, YouTube) e Istant Chat (WhatsApp) è 13 anni. Anche per avere un account Google è necessario avere 13 anni” spiega AlaimoDobbiamo imparare a rispettare le regole e questo vale per tutti, adulti inclusi.

Ma io sono responsabile”: non importa quanto i propri figli siano responsabili. Non si possono comunque trasgredire le regole, anche perché i gestori dei social possono cancellare un account se si è fornita una data di nascita falsa all’account di cui comunque sono responsabili i genitori al di sotto dei 14 anni.

Molti miei compagni ce l’hanno”: purtroppo è vero, perché basta aggirare l’ostacolo mentendo e inserendo al momento dell’iscrizione una data falsa. E’ però importante, sostiene Alaimo, che senza giudicare le motivazioni degli altri genitori, si dica ai figli :” come genitore mi troverei in difficoltà in altre situazioni a chiederti di rispettare le regole e a dirti che l’onestà è un valore”.

“I filtri di Instagram e Musical.ly sono carini”: è vero, lo sono ma non importa. Questi social non sono pensati per gli under 13, perché più piccoli si è, maggiori sono le probabilità di fare incontri poco rassicuranti. In rete infatti – anche se si ha un profilo privato – è facile mentire e comunque si possono incontrare delle persone che non si conoscono.

Darei l’amicizia solo ai miei amici”: purtroppo anche se il bambino è armato delle migliori intenzioni, può capitare che qualcuno si finga amico e possa poi dire cose spiacevoli.  Alaimo aggiunge inoltre: “Parliamo anche della privacy: ci sono alcuni contenuti, immagini e informazioni che è meglio non postare in Rete. Quando avrai qualche anno in più e più esperienza, valuterai sempre meglio quali e perché”.

Non avere un profilo social non significa però stare alla larga da internet, anzi: è necessario esercitarsi per essere “educati” e pronti al mondo digitale.

Se ti interessano davvero molto, usa questi anni per allenarti per quando avrai un tuo profilo: per esempio chiedi alla tua mamma o al tuo papà di creare un account che potete usare insieme per iniziare a sperimentare; a scuola, se ti viene data l’opportunità, usa attivamente la classe virtuale o il blog di classe, per imparare fin da ora ad usare la rete in modo creativo, consapevole e responsabile” conclude Alaimo.

E voi unimamme cosa ne pensate? I vostri figli vi hanno mai fatto domande del genere? Come avete risposto?

Intanto vi lasciamo con il post che spiega come diventare guerrieri digitali, insegnando ai nostri ragazzi a sapersi difendere dai pericoli del web.

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