La dedica di Rita Dalla Chiesa alla figlia di Fabrizio Frizzi e a tutti i bambini come lei

fabrizio frizzi Fabrizio Frizzi se ne è andato ma ha lasciato dei dolcissimi ricordi in molti.

L’Italia intera sta soffrendo per la morte di Fabrizio Frizzi, il conduttore amato per la sua generosità e la sua semplicità e in tanti manifestano l’affetto e la stima recuperando momenti vissuti insieme.

Rita Dalla Chiesa, sua ex-moglie, ne ha voluto condividere uno particolare, bellissimo, e lo ha dedicato a Stella, la figlia di Fabrizio Frizzi e della moglie Carlotta Mantovan, e a Lorenzo, il nipote, figlio della figlia Rita, e a tutti i bambini che hanno perso il papà.

“Per Stella, Lorenzo e tutti i bambini che hanno bisogno di credere nella luce di una candela…Grazie, Fabri”: la video-dedica di Rita Dalla Chiesa

Si tratta di un pezzo di una trasmissione in cui Fabrizio Frizzi racconta una storia, con protagonista un bambino.

Segue il video:

Ecco la trascrizione della storia:

“In una stanza quattro candele bruciando si consumavano lentamente. Il luogo era talmente silenzioso che si poteva ascoltare la loro conversazione.

La prima diceva: “Io sono la Pace. Ma gli uomini non riescono a mantenermi. Penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi”. E a poco a poco la candela si lasciò spegnere.

La seconda candela disse: “Io sono la Fede. Ma purtroppo non servo a nulla, gli uomini non ne vogliono sapere di me e per questo motivo non ha senso che resti accesa”. Appena ebbe terminato di parlare una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.

Triste triste la terza candela a sua volta disse: “Io sono l’Amore. E non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza”. E senza attendere oltre la candela si lasciò spegnere.

In quel momento un bambino entrò nella stanza, vide le tre candele spente e impaurito per la semi-oscurità disse: “Ma cosa fate? Voi dovete rimanere accese. Io ho paura del buio!”. E così dicendo scoppiò in lacrime. 

Allora la quarta candela, impietosita, disse: «Non piangere. Finché io sarò accesa potremo sempre riaccendere le altre tre candele. Io sono la Speranza».

Con gli occhi lucidi di lacrime il bambino prese la candela della speranza e accese tutte le altre.”

La storia, ricordata spesso in occasione della Candelora, festa durante la quale vengono accese appunto 4 candele, ha un significato speciale anche in questi giorni pasquali: l’augurio di un mondo dove non venga mai meno la speranza nei cuori, e nel quale i bambini siano sempre di più un meraviglioso strumento per diffondere amore, pace e fede.

E voi unimamme che ne pensate?

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