Leggere insieme ai figli migliora il legame coi genitori

Care unimamme, torniamo a parlarvi di Nati per Leggere, il progetto sviluppato dal Centro per la Salute del Bambino onlus di Trieste, Csb, oramai parecchi anni fa e che ha come obiettivo ultimo quello di promuovere la lettura in famiglia, per sviluppare il legame genitori e figli.

In occasione dei 15 anni di Nati per Leggere (che ricordiamo si rivolge ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni) è stata lanciata la campagna nazionale “Leggimi perché…” alla quale hanno partecipato tantissimi genitori condividendo sulla pagina Facebook Nati per Leggere le loro risposte. Da queste sono stati estrapolati 10 motivi per cui è bene leggere ai bambini sin da piccoli.

Questi 10 motivi costituiscono oggi il Manifesto “Dieci buoni motivi per leggere assieme ai nostri bambini”, scritto in collaborazione con AIE (Associazione Italiana Editori) e Pierdomenico Baccalario.

10 motivi per leggere assieme ai bambini: il Manifesto di Nati per Leggere

I motivi per cui occorre leggere assieme ai figli spiegano i principali benefici derivanti dalla lettura in famiglia.

Eccoli:

1- Mi piace 

Al tuo bambino piace stare in braccio e ascoltare la tua voce.

2- Così stiamo insieme

 Il tempo passato a leggere insieme è un tempo ricco per tutti e due.

3- Me ne ricorderò

 Il ricordo delle storie che leggete insieme resta per sempre.

4- Mi fa bene 

La lettura in famiglia nutre la mente del tuo bambino e stimola la sua attenzione.

5- Così mi addormento meglio 

Il rito della storia letta favorisce il sonno del tuo bambino.

6- Ogni volta è diverso 

A ogni lettura, il tuo bambino scopre cose nuove e diverse.

7- Ancora una volta 

Al tuo bambino piace sentire la stessa storia tantissime volte.

8- Un altro libro 

Al tuo bambino piace cambiare libro e viaggiare in altri mondi.

9- Le figure 

Ogni illustrazione è una storia da raccontare.

10. Che ti chiedo perché 

Da ogni storia nascono altre storie e mille domande che arricchiscono la vita.

Il manifesto è scaricabile dal sito e si può distribuire nelle scuole, dai pediatri, nei consultori affinché il messaggio arrivi a più persone (genitori) possibile.

E allora unimamme che ne pensate? Aggiungereste qualche altro motivo?

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