Piano Infanzia per aiutare le famiglie: si inizia da maggio

Il piano infanzia per le famiglie verrà messo in atto già da maggio e sono stati proposti due protocolli per aiutare i genitori che iniziano a lavorare.

Piano Infanzia famiglie
Piano Infanzia per aiutare le famiglie: si inizia da maggio
– Universomamma.it

Durante una videoconferenza con alcuni ministri, tra i quali la ministra Azzolina, la ministra per la famiglia Bonetti e la ministra del lavoro e dello sport hanno avuto con il sindaco di Firenze ed il presidente della Sip, Alberto Villani, si è lavorato per mettere in atto un piano per aiutare le famiglie quando il 4 maggio dovranno ritornare al lavoro nella gestione dei propri figli.

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Piano Infanzia per le famiglie: ecco cosa c’è nella proposta

Come riportato anche da il Fatto Quotidiano, nella riunione sono stati stilati due protocolli e le linee guida per potere offrire alle famiglie un piano di attività per bambini e ragazzi in modo da aiutare i genitori che torneranno al lavoro nella fase 2 e non sanno come gestirli.

Ecco cosa prevedono i due protocolli:

  • Il primo protocollo permetterebbe già da maggio di svolgere attività in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati. Sarà valutato di dare maggiori risorse agli enti locali e alle famiglie per i servizi educativi.
  • Il secondo protocollo: prevederà delle indicazioni che entreranno in vigore da giugno in riferimento all’attività di centri estivi, in collaborazione con il mondo sportivo, il terzo settore, gli enti locali, che saranno protagonisti della ripresa e di una doverosa risposta di prossimità ai bisogni delle famiglie.

La ministra per la Famiglia, Bonetti, aveva nei giorni scorsi chiesto la riapertura dei servizi per l’infanzia 0-6 anni anche se “riorganizzati in piccoli gruppi e con tutte le regole che devono essere mantenute”. La ministra ha poi illustrato anche altre strade: “Aree gioco anche individuali nei parchi e centri estivi aperti” con linee guida per i Comuni, una rete di realtà educative “che possa riorganizzare attività a custodia e per l’educazione dei bambini”, ma anche la possibilità di arruolare “volontari e studenti universitari per aiutare le famiglie con la didattica on-line”.
La ministra per l’Istruzione, Lucia Azzolina, sta lavorando per far si che le scuole rimangono aperte anche a luglio per l’amministrazione possano ospitare i centri estivi. L’Azzolina ha anche assicurato che saranno stanziati 80 milioni di euro per l’acquisto di device per i bambini delle famiglie meno abbienti e ha promesso che l’intero governo premerà, come già hanno fatto i sindaci, sui gestori delle reti internet affinché la navigazione sulle piattaforme scolastiche sia gratuita, sempre.

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Nel piano dell’infanzia si cerca di affrontare anche il problema dei centri estivi. Il piano, come ha ricordato anche Conte, prevede l’accesso per bambini e giovanissimi a parchi e ville pubbliche e la facoltà di attrezzare aree di gioco e svago in disuso anche per giochi individuali.
I Comuni chiedono che il piano sia attivo da giugno: “I bambini devono poter frequentare i centri estivi e le altre strutture come oratori, cortili delle scuole, ludoteche e centri famiglie. Certo, in numero contingentato e rispettando il distanziamento sociale, quindi in una proporzione di 4-5 bambini per ogni operatore. Ma dobbiamo occuparci di loro che stanno soffrendo probabilmente di più la privazione delle relazioni sociali”, come ha riferito il Sindaco di Bari, Decaro.

Le proposte di varie Regioni: dalla Toscana al Lazio

Alla videoconferenza ha partecipato anche il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, che aveva già proposto che la sua città diventasse il capofila nell’attività ludico-educative all’aperto, controllate e contingentate, per i bambini.
Da Firenze hanno messo a punto un piano dettagliato per la riapertura dei centri estivi, con spazi all’aperto e al chiuso e che prevede l’utilizzo di scuole, delle aree verdi e delle fattorie didattiche. Ci sarà un operatore ogni 4 bambini della scuola d’infanzia ed uno ogni 8n bambini per i più grandi.

Anche in Emilia Romagna si vuole dare il via ai centri estivi con piccoli gruppi di bambini, massimo 7 e con un unico educatore per tutto il ciclo di attività.

A Roma, invece, si studia un piano per tenere aperte materne e asili nido proprio con la formula dei centri estivi. Ci saranno nuove regole da rispettare che andranno a cambiare le fasce orarie, le distanze saranno maggiori tra i banchi e sempre piccoli gruppi di bambini.

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Voi unimamme cosa ne pensate di questo piano per aiutare le famiglie? Potrà essere utile per evitare che sopratutto molte donne debbano rinunciare al loro lavoro?

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