“Cure non adeguate per mio figlio in carcere”: la sorella di Kim Rossi Stuart

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Dopo il primo appello la sorella di Kim Rossi Stuart, Loretta, ha voluto ringraziare chi le ha mandato un messaggio di solidarietà e chiarire alcuni punti.

Qualche giorno fa la sorella del famoso attore italiano, Kim Rossi Stuart, Loretta, ha lanciato un appello affinchè il figlio possa essere aiutato. Il ragazzo, un ex pugile, si trova in carcere, a Rebibbia, perché è stato accusato di due reati. Il primo è quello di resistenza a pubblico ufficiale, l’altro un furto di 60 euro compiuti in uno stato psicotico.

Il ragazzo ha ancora un anno di detenzione che dovrebbe fare in una struttura di cura, Le Rems, quelle che hanno sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari chiusi per legge, per infermità mentale, a seguito di una diagnosi di bipolarismo: “É un internato, da tre mesi è obbligato a stare in carcere, senza le cure adeguate, perché non c’è posto nella struttura alternativa dove dovrebbe andare. La lista d’attesa è pazzesca”. Invece si trova in carcere e mamma Loretta, teme il peggio.

“Ringrazio tutti per i molti messaggi di solidarietà per mio figlio Giacomo”: la sorella di Kim Rossi Stuart dopo il suo appello

Dopo il suo primo appello ad Adnkronos, Loretta ha ricevuto molti messaggi di solidarietà ed ha chiarito alcuni punti: “Ringrazio tutti per i molti messaggi di solidarietà che ho ricevuto dopo l’appello lanciato per mio figlio Giacomo. Vorrei però precisare che al momento Giacomo non è in isolamento, lo è stato il primo mese dopo l’arresto, caso in cui sono emerse criticità nella gestione da parte della struttura penitenziaria. Ora il problema è che rischia di nuovo l’isolamento nel caso perda il controllo”.

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Così il ragazzo è costretto a stare in carcere a causa della mancanza di posti nelle Rems: “Queste strutture sono ancora pochissime! Nel Lazio sono 3-4, 80 in tutta Italia a fronte di un fabbisogno di 120“.

Credits: FAcebook di Loretta Rossi Stuart

Loretta e molto preoccupata per il figlio 25enne: “Lo staff medico e gli psicologi fanno quello che possono e li ringrazio, ma rimane il fatto che le cure non sono adeguate. Rebibbia stessa è in un certo senso vittima di questo vuoto legislativo e conseguente problema della carenza di Rems”.

Inoltre vuole precisare che il fratello “non ha fatto nessun appello, alcune testate hanno strumentalizzato. Lui è ovviamente addolorato ma chi ha deciso di alzare il velo su una questione delicatissima ma urgente, sono io come madre, una donna che lotta per suo figlio e non solo”.

Voi unimamme state seguendo questa vicenda del nipote dell’attore italiano, Kim Rossi Stuart? Cosa ne pensate?

 

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