Stress in gravidanza: conseguenze e possibili problemi nei bambini

Lo stress in gravidanza può mettere a rischio la salute della mamma e del feto.

Secondo il March of Dimes Foundation, organizzazione americana no profit che si occupa da oltre 75 anni della salute delle mamme in attesa e dei bambini, sono  principalmente due le  conseguenze principali di alti livelli dell’ormone dello stress:

  • la nascita pretermine: il travaglio comincia prima della 37° settimana, perchè lo stress causa il rilascio dell’ormone di rilascio della corticotropina CRH (un ormone, nonché un neurotrasmettitore, coinvolto nella risposta agli stress) che aumenta le contrazioni. I neonati pre-termine, anche per un’incompleta formazione dei polmoni, rischiano una lunga ospitalizzazione, problemi di salute a lungo termine o addirittura di morire;
  • la nascita sotto peso: lo stress fa aumentare la pressione del sangue che impedisce all’utero delle donne di crescere gradualmente, impedendo così lo sviluppo del feto. I bambini sottopeso possono avere problemi respiratori, intestinali, difetti cardiaci e emorragie al cervello.

Quando si parla di stress, bisogna però fare attenzione al tipo di stress: dosi normali di stress, legate ad esempio al lavoro, piuttosto che alle beghe quotidiane non fanno male, anzi. E’ lo stress “serio” o di “lunga durata” che può influire negativamente sulla gravidanza e sul nascituro, e le cui cause possono essere diverse:

  • un divorzio
  • un lutto
  • una malattia terminale di un parente o di un amico caro
  • la perdita del lavoro
  • eventi catastrofici, come ad es. le guerre.

Un’ulteriore ricerca condotta dalla dottoressa Alina Rodriguez, del reparto di Pischiatria del King’s College di Londra, come riportato dalDaily Mail, ha sottolineato come le donne stressate diano alla luce bambini con problemi comportamentali. La ricerca ha monitorato 1700 donne e figli, dalla gravidanza alla scuola (5 anni) e dalle osservazioni è emerso che i piccoli nati da mamme sottoposte a forti stress avevano maggiori possibilità di:

  • soffrire di disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
  • sviluppare una mancanza di autocontrollo.

L’esposizione agli ormoni dello stress sembra influire anche sulle capacità manuali dei bambini che si svilupperebbero più tardi e diversamente rispetto agli altri compagni, questo perchè molti bambini diventano “ambi-destri” o meglio “misti“, ossia utilizzano la mano destra per alcune attività, come scrivere, lanciare palle, e la sinistra esclusivamente per altre attività.

Un altro studio, condotto questa volta dalla dottoressa Tracy Bale, dell’Università di Pennsylvania, ha dimostrato come quasi tutto quello che una donna sperimenta durante la gravidanza arriva al feto tramite la placenta“.

Lo studio ha scoperto che un enzima presente nella placenta, denominato OGT, molto importante per lo sviluppo neurologico dei neonati, risulterebbe diminuire quando la mamma è stressata. Tale enzima è presente nella placenta dei neonati maschi a livelli inferiori rispetto alle femminucce,  quindi in caso di stress, un’ulteriore riduzione dello stesso comporta una maggiore esposizione a rischi legati a un carente sviluppo neurologico, spesso correlato a fenomeni come l’autismo e la schizofrenia, più comuni nei maschi che non nelle femmine.

Allora come dobbiamo regolarci?

Innanzitutto è bene fermarsi un momento e cercare le cause del nostro stress. Qualcuna si vedrà costretta a mollare qualche attività.

Poi è fondamentale chiedere supporto, e concentrarsi su ciò che ci piace fare.

Infine una dieta salutare ed esercizi appropriati invece possono contribuire a diminuire lo stess. Tra le varie discipline yoga e aromaterapia sono le più indicate.

E ora unimamme fate un bel respiro e cercate di rilassarvi…i vostri figli vi ringrazieranno!

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