Tumori femminili: 12 segnali da tenere d’occhio secondo gli esperti

tumori femminili

Care unimamme, a volte riceviamo dal nostro corpo segnali che possono indicare che qualcosa non va e che non vanno sottovalutati, ma non dobbiamo nemmeno drammatizzare. Infatti non necessariamente si tratta di disturbi relativi a tumori o gravi malattie, in quanto potrebbe trattarsi di problemi facilmente risolvibili. E’ bene tuttavia prestare la giusta attenzione quando si manifestano e sottoporsi a controllo medico per fugare ogni dubbio.

Per la prevenzione dei tumori femminili, l’AIRCAssociazione italiana per la ricerca sul cancro ha riportato i campanelli di allarme indicati dall’American Society of Clinical Oncology (ASCO). L’ASCO ha stilato un elenco di 12 campanelli di allarme per le donne, che possono essere un segnale di tumori femminili e non, come ad esempio i tumori al colon e al polmone, che non specificamente femminili ma in aumento tra le donne. Questi campanelli d’allarme sono disturbi comuni anche a molte altre malattie, meno gravi dei tumori. Quindi non bisogna farsi prendere dall’ansia, ma solo dare loro ascolto e farsi visitare da un medico.

Tumori femminili: 12 campanelli d’allarme

Ecco quindi i 12 campanelli d’allarme individuati dall’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a cui prestare attenzione per la prevenzione e cura dei tumori femminili:

  1. Perdita di peso immotivata
  2. Gonfiore addominale
  3. Cambiamenti a carico del seno
  4. Perdite di sangue tra due cicli
  5. Alterazioni della pelle
  6. Sanguinamenti non comuni
  7. Se cambia qualcosa in bocca
  8. Dolore
  9. Linfonodi ingrossati
  10. Febbre persistente
  11. Stanchezza
  12. Tosse persistente

1. Perdita di peso immotivata

La perdita di peso, senza dieta né aumento consistente di esercizio fisico, è il primo campanello d’allarme che c’è qualcosa che non va. Infatti se lievi variazioni di peso possono essere normali a causa di fattori stagionali, ormonali oppure stress, ma cali consistenti, superiori ai 5 chili o del cinque per cento del proprio peso in sei mesi o meno, sono il segnale che c’è qualcosa che non va. Le cellule del cancro, infatti, aumentano il consumo energetico dell’organismo. Quindi il dimagrimento eccessivo, senza dieta né sport, può essere il campanello di allarme di un tumore.

Altre cause del dimarimento immotivato, tuttavia, possono essere i problemi alla tiroide, frequenti nelle donne, o una patologia gastrointestinale che impedisce l’assorbimento delle sostanze nutritive.

Per accertare le cause di questo disturbo, il medico prescriverà analisi del sangue, per verificare eventuali carenze, infiammazione o squilibri ormonali. Ulteriori accertamenti prescritti possono essere ecografie, radiografie e TC.

2. Gonfiore addominale

Il gonfiore addominale è un disturbo piuttosto comune tra le donne, specialmente durante il ciclo mestruale oppure per disturbi gastrointestinali, come la colite nervosa. Quando il gonfiore però è eccessivo, accompagnato da dolore addominale o pelvico, può essere il segnale di un tumore alle ovaie. Altri segnali che si accompagnano a questo disturbo sono difficoltà urinarie, bisogno di andare in bagno più spesso, sensazione di pienezza anche quando si mangia molto poco. Ad insospettire dovrebbe essere anche l’aumento della circonferenza addominale senza aumento di peso. Prima di andare dal medico, però, questi disturbi devono essere persistenti e duraturi nel tempo (almeno qualche settimana).

Questi sintomi, tuttavia, possono essere gli stessi del colon irritabile. Saranno gli esami prescritti dal medico, in questo caso il ginecologo, ad accertare le origini del disturbo. Di solito è sufficiente una ecografia addominale. Un altro accertamento è l’ecografia transvaginale, alla paziente verranno prescritti anche gli esami del sangue. Accertamenti più approfonditi come la TC addominale o la risonanza magnetica verranno prescritti sono in caso di necessità di esami clinici più approfonditi.

3. Cambiamenti a carico del seno

Le donne devono sempre prestare molta attenzione al proprio seno. Oltre che l’autopalpazione per verificare la presenza di noduli, è importante fare attenzione alla cute delle mammelle, verificare che non ci siano arrossamenti persistenti né un ispessimento della pelle. Anche questi, infatti, possono essere segnali di un tumore al seno. Occorre tenere d’occhio anche i capezzoli e il loro aspetto: la forma e il colore. Verificare che non ci siano modifiche inusuali nella forma né perdite di sangue o di siero, ovviamente quando non si sta allattando. In presenza di segnali sospetti, il medico prescriverà esami del sangue, mammografia ed ecografia al seno.

Riguardo ai noduli al seno, i fibroadenomi, nelle donne giovani, e le cisti seriose, in quelle di mezza età, sono comuni e si tratta di formazioni benigne. Il medico è in grado di distinguerli dai noduli maligni già alla palpazione.

4. Perdite di sangue tra due cicli

Le perdite di sangue al di fuori del ciclo mestruale richiedono sempre in controllo ginecologico. Se le donne più giovani tendono a non preoccuparsi di questo fenomeno, ritenendolo legato a comuni variazioni ormonali, tuttavia le perdite di sangue tra due cicli possono essere il segnale di un cancro della cervice uterina o un cancro all’endometrio, oppure della presenza di endometriosi, patologia non grave come il cancro ma molto fastidiosa. In questi casi ci si sottopone ai normali controlli ginecologici, ad ecografia e in anche a pap-test.

Le cause delle perdite di sangue anomale possono essere anche altre e non legate a tumori, come infiammazioni delle cervice uterina, infezioni sessualmente trasmissibili, polipi o abrasioni.

5. Alterazioni della pelle

Anche la pelle va tenuta sotto controllo. Occorre prestare molta attenzione a nei e alle loro possibili mutazioni, ma anche ai cambiamenti nella pigmentazione della cute o nel suo aspetto. Una pelle eccessivamente arrossata e squamata in un punto preciso può essere il segnale della presenza di un melanoma, un tumore della pelle che per fortuna i asporta facilmente. Quando si manifestano mutazioni della cute, occorre aspettare qualche tempo, circa 6-8 settimane, prima di andare dal medico. Il problema, infatti, è grave quando è persistente.

6. Sanguinamenti non comuni

Si tratta di sanguinamenti che non riguardano il ciclo mestruale e non sono dovuti a ferite, ma devono insospettire, come il sangue nelle urine o nelle feci. Queste perdite quando non sono dovute a infiammazioni specifiche o altre patologie accertate, possono essere il segnale di un tumore: ad esempio il cancro al colon, segnalato dal sangue nelle feci. In questi casi non bisogna esitare a sottoporsi a controlli medici. Gli esami prescritti per verificare il cancro al colon comprendono la ricerca di sangue occulto attraverso l’analisi delle feci, la colonscopia e l’ecografia addominale. Invece per escludere il cancro alla vescica si analizzano le urine e si prescrive una ecografia renale.

Il sangue alle urine può essere anche il segnale di una infezione.

7. Se cambia qualcosa in bocca

Occorre tenere sotto controllo anche la bocca. Quando i piccoli disturbi come infiammazioni, escoriazioni alle gengive, piaghe o brufoli non scompaiono in breve tempo o con trattamenti disinfettanti appositi, è bene farsi vedere da un medico. Tra le donne, infatti, sono in aumento i casi di tumori alla bocca, soprattutto per colpa di fumo e assunzione di superalcolici. Alterazioni alla mucosa della bocca o della gengiva si possono curare agevolmente se prese per tempo. Le visite regolari dal dentista aiutano a prevenire e individuare queste patologie

8. Dolore

Un dolore persistente, soprattutto osseo e alla schiena può essere un campanello di allarme per il tumore. Se non passa nel giro di qualche settimana né con il trattamento di anti infiammatori è bene farsi visitare dal medico.

Anche se il dolore è un sintomo molto complesso da analizzare, è importante sottoporsi ad adeguati controlli anche per evitare inutili sofferenze.

9. Linfonodi ingrossati

In presenza di linfonodi ingrossati nella maggior parte di casi si tratta di disturbi infettivi. Si tratta infatti di piccoli noduli posti in alcune zone strategiche del corpo umano (collo, ascelle, inguine e tra i polmoni) che hanno il compito di filtrare gli agenti infettivi, per favorire la produzione di anticorpi atti a contrastarli. Quindi è normale che siano soggetti ad infezioni e si ingrossino. I linfonodi sono le sentinelle del sistema immunitario e sono importanti nelle malattie autoimmuni. Quando i linfonodi si ingrossano, bisogna preoccuparsi se non diminuiscono di volume nel giro di dieci giorni. In questi casi può essere necessaria una ecografia o una biopsia. Le cause di ingrossamento dei linfonodi possono essere le leucemie oppure le invasioni di cellule tumorali provenienti da altre neoplasie.

10. Febbre persistente

Una febbre persistente non è solo sintomo di una brutta influenza o di un’infezione, ma può essere il segnale di un tumore che altera la temperatura corporea. Di solito non è un sintomo di malattie oncologiche, ma in caso di tumori al fegato e al pancreas possono esserci alterazioni della temperatura con febbre.

11. Stanchezza

La stanchezza quando è cronica e anomala può dipendere da diversi fattori: stress, carenze nutrizionali o anemia. Tuttavia può essere il campanello di allarme di una malattia oncologica. In presenza di una stanchezza immotivata che duri più di due settimane, in assenza di altre malattie, è bene farsi visitare dal medico.

12. Tosse persistente

Una tosse persistente rischia di essere sottovalutata, infatti è molto comune tra i fumatori o tra chi soffre di infiammazioni alle vie respiratorie. Tuttavia, se i tratta di una tosse secca e persistente, che dura più settimane o mesi, è bene farsi vedere da un medico. Può essere necessaria una radiografia al torace, per la prevenzione o diagnosi del cancro.

Per ulteriori approfondimenti sulla prevenzione dei tumori femminili si può consultare il sito dell’AIRC.

E voi Unimamme, vi sottoponete regolarmente a controlli ed esami di prevenzione? Non trascurate la vostra salute e fate attenzione a questi campanelli di allarme.

Sul tumore al seno vi ricordiamo il caso di cui vi abbiamo già raccontato della giovane mamma salvata dal figlio di 6 mesi.

VIDEO: AIRC

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