Una bimba investita mentre era al nido è tornata a casa dopo 7 mesi

bambina investita all'asilo

Una bambina investita davanti all’asilo a Velletri è tornata a casa, ma le sue condizioni rimangono gravissime.

Il 7 agosto dell’anno scorso la piccola Lavinia, una bambina di 2 anni, ha subito un grave incidente davanti al suo asilo.

Bambina investita davanti all’asilo torna a casa: la lettera del papà

La bimba era con altri compagni dell’asilo “La Fattoria di Mamma Cocca”. Le indagini della magistratura sono ancora in corso, ma pare che Lavinia sia rimasta da sola a giocare nel parco giochi della struttura.

La bimba avrebbe raggiunto gattonando il parcheggio e la strada. In quel momento è sopraggiunta una Bmw station wagon guidata da una giovane mamma che stava portando la figlia all’asilo. L’auto ha purtroppo travolto la piccina e per Lavinia è cambiato tutto. Per sempre.

Finalmente, dopo più di 200 giorni di ospedale, la bimba è tornata a casa, ma non può saperlo. A salutarla è stato un intero reparto dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù.

Il papà di Lavinia, Massimo Montebove, in novembre, aveva scritto una lettera per parlare della figlia.

“Da 3 mesi, da quel maledetto 7 agosto, mia figlia è in stato vegetativo. Vive e sopravvive grazie a medici, paramedici, riabilitatori, infermieri e oss straordinari. Sto parlando dello staff dell’ospedale BambinGesù di Roma.

Vive e sopravvive a dispetto di una maestra alle cui cure era stata affidata e di una ragazza che l’ha investita con la sua auto nel parcheggio di un asilo, in un luogo dove i bambini dovrebbero stare al sicuro.

Vive e sopravvive strappata a una vita normale, perché Lavinia era una bambina di 16 mesi sana e con una straordinaria energia, con la sola prospettiva, ad oggi, di un futuro da bella addormentata e di un mare di problemi di salute. Purtroppo non  basta e non basterà un principe innamorato per risvegliarla perché i danni al cervello, considerando che la testa è stata schiacciata quasi totalmente dalle gomme della vettura, sono considerati dai medici gravissimi, estesi e irrecuperabili. Vivo e sopravvivo anche io, assieme alla sua mamma e al suo fratellino di 3 anni e mezzo che chiede spesso della sorella addormentata e al quale non sappiamo dare grandi risposte.

La morte è un incubo, il coma e la sua “naturale” evoluzione, lo stato vegetativo, sono un inferno in terraUn pena senza fine, un ergastolo della vita che ogni giorno ti richiama al dolore e alla sofferenza, uno stravolgimento per una famiglia che, come tante, aveva il solo obiettivo di andare avanti e far crescere i propri figli. Sono passati 3 mesi, ma sembra trascorsa una vita.

Quella vita che Lavinia – fra qualche giorno compirà 20 mesi – è destinata a trascorrere in un letto, attaccata alle macchine.  A tutti posso solo chiedere una preghiera, se si è credenti. O un pensiero positivo. La realtà è durissima, il futuro pare segnato, ma la speranza è l’ultima a morire. Oggi più che mai ho il dovere di crederci”.

Lavinia, purtroppo, è priva di coscienza, non vedente, sorda, immobile. La bimba è attaccata a un respiratore e alimentata tramite Peg. Viene seguita da fisioterapisti, medici, infermieri, ma a casa e non più in ospedale.

Nel frattempo le indagini per stabilire le responsabilità dell’incidente proseguono. Agli atti sono indagate la maestra che gestiva l’asilo e la donna alla guida dell’auto che ha travolto Lavinia.

Unimamme, cosa ne pensate di questa triste storia di cui si parla su Castelli Notizie e su Sienanews?

Dedicherete una preghiera a Lavinia? Noi si…

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