Ecco come la foto di un bimbo prematuro può salvare migliaia di vite

Quante volte restiamo affascinati da foto di neonati, se poi sono prematuri le immagini suscitano in noi un’ulteriore emozione perché pensiamo che devono ancora finire di crescere e che spesso devono lottare per sopravvivere e farcela.

La medicina unita alla tecnologia sta facendo grandi cose, e una di queste riguarda i  prematuri. Osservando infatti alcune caratteristiche di questi bimbi è possibile individuare alcune problematiche, nonché, molto importante, stabilire la loro età gestazionale.

Purtroppo la mortalità infantile rimane ancora alta in alcune parti del mondo e la causa maggiore di questi decessi dipende da un errato calcolo dell’età gestazionale di questi piccini.

Considerando che ci sono milioni di bambini che nascono prematuramente in Paesi in cui mancano ecografie, o macchinari che permettono di effettuare diagnosi prenatali accurate al fine di valutare la crescita e la presenza di eventuali problemi, ecco che con una semplice App è possibile compensare tali mancanze, e magari salvare la vita a dei bambini.

Babyface: la nuova App per salvare i prematuri

L’Università di Nottingham, con i fondi della Bill & Melinda Gates Foundation, ha sviluppato infatti una App, Babyface, che permette di effettuare scansioni e collezionare immagini di bambini nati le 23 e le 44 settimane.

Una volta collezionate, tali foto vengono condivise e diventano fondamentali per chi, magari dall’altra parte del globo, deve valutare se un bimbo appena nato è a termine o meno. In tal modo si potrebbero infatti salvare molte vite in Paesi in via di sviluppo dove non può essere stimata in maniera accurata l’età gestazionale.

Infatti è emerso che più i medici riescono a definire con precisione l’esatta età gestazionale del bambino e più probabilità ha il piccolo di sopravvivere.

I medici per stimare l’età gestazionale guardano:

  • le pieghe sulle piante, un po’ come gli anelli in un tronco d’albero
  • forma e nitidezza degli occhi
  • forma e dimensione delle orecchie.

L’età esatta di un piccolo prematuro ha un grande impatto sul tipo di cure da effettuare nell’unità di rianimazione Se per esempio hanno meno di 34 settimane e non hanno ancora imparato a succhiare, questa è un’informazione importante per poter in caso favorire ed aiutare nell’allattamento.

A seconda dell’età poi la temperatura viene regolata in modo diverso.

Certamente esistono altre tecniche mediche per il calcolo dell’età dei prematuri, ma non sempre queste sono accessibili (gli ultrasuoni, per esempio, sono costosi e necessitano di qualcuno che li sappia usare) o pienamente e universalmente attendibili (punteggio di Ballard).

Grazie invece alle immagini veicolate attraverso questa nuova App i medici possono stimare l’età dei bimbi fino a una settimana di scarto.

Naturalmente qualcuno potrebbe essere un po’ restio a condividere immagini dei propri bimbi appena nati, per questo motivo i dati sono sottoposti alle regole di privacy vigenti.

Babyface raccoglie dati come:

  • il volto del bimbo
  • foto dell’orecchio destro
  • foto del piede destro
  • peso
  • sesso
  • etnia
  • periodo di nascita
  • di quanti giorni o settimane il bimbo era in anticipo o ritardo

Tutte le informazioni raccolte sui server dell’Università rimarranno anonime e saranno distrutte una volta terminato il progetto.

Per scaricare la App potete andare su Google Play, oppure su Itunes.

Voi unimamme contribuirete a questo progetto, aiutando così bimbi e genitori?

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