Parigi sotto attacco: cronaca di una lunga notte e riflessioni di un padre

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Nella notte appena trascorsa una serie di attentanti sono stati sferrati nel centro di Parigi, dallo Stadio ai locali del divertimento, estremisti dell’Isis hanno ucciso decine di persone.

Terrore a Parigi, poco dopo le 21.30 l’Isis sferra un attacco nel cuore pulsante della città, dove si concentrano i divertimenti e la cultura: stadio, sala concerti e ristoranti.

Gli Stati Uniti e la Francia bombardano la Siria e ipotizzano la probabile morte di Jihadi John, il famigerato tagliatore di teste dell’Isis. E la risposta dei terroristi non si fa attendere, sferrano 7 attacchi in più parti della capitale francese: nei pressi dello Stade de France ci sono tre esplosioni, si sta giocando l’amichevole Francia-Germania, dove si trovava anche il Presidente Francois Hollande, che viene prelevato dalla scorta e portato all’Eliseo ( molti si domandano come sia stato possibile arrivare così vicino al presidente) e gli spettatori rimarranno terrorizzati per ore all’interno dello Stadio, dopo aver compreso l’entità delle esplosioni.

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Spari in un piccolo ristorante cambogiano, e attacco nella famosa sala per concerti Bataclan, dove si sarebbe dovuta esibire una band statunitense, e si contano almeno 70 morti.

Cifre agghiaccianti che crescono di ora in ora, mentre assisto in televisione allo sviluppo degli eventi.

Le teste di cuoio francesi intervengono nel Bataclan per bloccare la carneficina degli ostaggi.

Hollande proclama lo stato di emergenza su tutto il territorio e la chiusura delle frontiere. È provato il presidente francese, prova a reagire almeno a parole.

L’Isis rivendica immediatamente l’azione terroristica e minaccia su internet: “Ora tocca a Roma, Londra e Washington“.

Si vede la gente invadere il campo di calcio, le facce degli spettatori sono piene di paura e sgomento. Raffiche di kalashnikov e granate al grido di “Allah è grande” da parte di questi guerriglieri islamici. Uomini che si sono fatti saltare in aria, imbottiti con cinture esplosive  (almeno 4 terroristi all’interno del Bataclan), che si sono fatti saltare in aria, kamikaze nel nome di Allah.

Organizzati e spietati, le immagini scorrono e centinaia di ambulanze, medici e paramedici mischiati agli uomini in divisa, non solo la polizia ma anche l’esercito. Parigi è una zona di guerra. La paura divampa e le autorità  francesi annunciano la chiusura del tunnel del Monte Bianco, il tragitto Francia Italia viene bloccato per evitare la fuga dei terroristi scampati alla cattura.

Scrivo e vedo decine di corpi a terra, coperti da lenzuoli bianchi. Testimoni parlano di mitra, pistole, fucili a pompa e dei terroristi che ricaricavano più volte le loro armi. Il primo sito ad essere stato colpito è il ristorante “Piccola Cambogia”, vengono falcidiati gli avventori seduti ai tavolini a colpi di kalashnikov.

Dopo la strage del 7 gennaio nella redazione di Charlie Hebdo, l’Isis colpisce al cuore ancora una volta Parigi. Il cronista dichiara che un terrorista è stato arrestato, si dichiara prigioniero politico e soldato dell’Isis, poi una nuova notizia che smentisce quella dell’arresto : il prefetto di Parigi dichiara che i 5 terroristi intercettati sono morti. Subito dopo si comincia anche ad ipotizzare ad un’alleanza dell’Isis con Al Quaeda, l’organizzazione terroristica che fu di Bin Laden. Altre fonti parlano di 7 terroristi.

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Le prime immagini le ho viste insieme ai miei figli. Il più piccolo mi ha chiesto di non andare al lavoro nei prossimi giorni, la sede dove sono impiegato si trova al centro di Roma. Ho cercato di tranquillizzarlo, ma ha capito che qualcosa di terribile ci aveva appena colpiti.

Come spiegate tutto questo orrore ai vostri figli cari Unigenitori? Una lunga notte è appena trascorsa, allungando la sua ombra di terrore nei pensieri dei  bambini.

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