Un manuale per papà

Nell’era delle pari opportunità (o del tentativo di raggiungerle… ) la gestione dei bimbi riguarda entrambi i genitori, quindi anche i papà.

Come si comportano i papà nella gestione dei propri figli piccoli?

Per tutti coloro che sono in attesa di un figlio o hanno da poco un bambino e non sanno da dove cominciare, niente paura, c’è un manuale per tutto, no? C’è un manuale anche per questo!

Lo scrittore, ex marine, e regista americano, Scott Mactavish ha elaborato e pubblicato un manuale “ad hoc” intitolato “Manuale di sopravvivenza per uomini alle prese con il primo figlio”.

Nel libro l’autore dà una serie di indicazioni e consigli utili, dal punto di vista di chi, come lui, ha sperimentato anni di convivenza all’interno dell’esercito dei marines, con  “esseri umani irresponsabili e maleodoranti che avevano sempre fame e si lamentavano per tutto. Proprio come i neonati” (cit.), per questo, ha imparato ed elaborato soluzioni utili, ma soprattutto, comunicate ai papà con un linguaggio concreto e tutto maschile: nella maniera in cui gli uomini si esprimono quando bevono birra e giocano a biliardo”(cit.)

Ecco alcune delle dritte proposte da Mactavish:

  • per imparare a gestire la prima febbre del bimbo senza impazzire, sarà opportuno avere con sé i numeri del pediatra, e in caso di assenza del vostro pediatra, i numeri di chi lo sostituisce;
  • divisione attenta degli spazi: conservare una stanza o un angolo della casa che non sia a servizio del bebè, ma in cui siano presenti i vostri ricordi di gioventù, una sorta di “celebrazione” della vita prima dell’arrivo del bimbo;
  • per i viaggi in auto è importante che il papà abbia con sé un scatola di giochi con cui tranquillizzare il bimbo qualora dovesse iniziare a piangere, e se una volta che gli avete dato il gioco, ricomincia, avrete sempre un altro gioco a portata di mano con cui intrattenerlo mentre voi guidate;
  • attenzione alla gestione degli animali di casa: se si prevedono cambiamenti (nuovi divieti, proibire l’accesso alla camera da letto,ecc.) vanno impartiti già da prima della nascita del piccolo;
  • l’importante è riposare: il bimbo prende il biberon e poi si appisola? Dormite anche voi! Avete una pausa pranzo? Dormite! Basta poco e questo recupero del sonno (le levatacce notturne mettono a dura prove la salute, la pazienza e l’umore dei genitori…) garantirà una gestione più proficua del vostro tempo e del vostro rapporto con il bebè;
  • non isolatevi! I papà che si dedicano alla cura e alla gestione dei bimbi, dopo un po’, tendono ad isolarsi in un universo in cui si parla di pappe, pannolini, bagnetti e poppate: ricordate di continuare a coltivare altri interessi e se non avete tempo almeno sforzatevi di leggere i giornali e rimanere in contatto con il mondo esterno!  Per questo motivo è molto importante anche che i papà imparino a creare tra loro una rete di comunicazione e contatto, che renda possibile un confronto con altri che stanno vivendo la loro stessa esperienza;
  • “se nel primo anno vi occupate solo di accudire il piccolo, ricordatevi anche di non  dimenticare come avete fatto a farlo!” (cit.), un invito spassionato a non cedere alla distanza che inevitabilmente tende a crearsi nella coppia dopo l’arrivo di un figlio, ma continuare a cercare di starsi accanto e rinnovare la propria intimità.

Ciò che colpisce nella manualistica indirizzata ai padri è che anche negli uomini si manifesta un desiderio di provvedere affettivamente al piccolo, ma mantenendo una propria originale specificità nell’approccio, la specificità che solo un padre può portare. Un padre marine poi…

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