Sindrome di Down: 5 cose da sapere

mamma e figlia con sindrome down

Unimamme, oggi vi parliamo di un argomento che ci sta molto a cuore: la Sindrome di Down attraverso l’esperienza di una mamma a cui i medici dissero che forse non sarebbe vissuta più di tre anni e che ora invece ne ha già 11.

Sindrome di Down: l’esperienza di una mamma

Questa mamma, terrorizzata dal trattamento che avrebbe potuto ricevere la sua piccolina dalla società, si è accorta da sola di quanti miti, disinformazione, ecc… girino intorno a chi ha la Sindrome di Down come sua figlia e ha quindi deciso di fare chiarezza.

Ecco cosa ci racconta sul Washington Post:

  • Perché le persone nascono con la Sindrome di Down? Questa Sindrome non ha niente a che vedere con razza, società, stato socio economico o religione. Si tratta di una condizione che si verifica quando una persona nasce con tre coppie del cromosoma 21 invece di 2. Le cause sono sconosciute, ma l’80% dei nati con questa sindrome hanno mamme sotto i 35 anni.
  • La durata della vita delle persone con Sindrome di Down è più che raddoppiata negli ultimi decenni: nel 1980 la prospettiva di vita per una persona con la Sindrome di Down era di 25 anni, oggi è di circa 60 anni. In un passato non molto lontano le persone con questa Sindrome vivevano in condizioni disumane. In America è stato il Presidente John Kennedy a migliorare la loro situazione.
  • Pur essendo la condizione cromosomica più diffusa, in America è quella meno finanziata: grazie ai finanziamenti alla ricerca le condizioni di vita di queste persone sono migliorate, se godono di buona salute possono seguire le lezioni, migliorare a livello cognitivo e diventare membri più consapevoli della società. In America questa condizione colpisce 1 su 691 nati, ma le ricerche sono le meno remunerate.
  • Ci sono sfide ( e opportunità) per persone con la Sindrome di Down come una maggior incidenze dell’Alzheimer: Alzheimer e Sindrome di Down sono due facce della stessa medaglia. Secondo le stime il 5o% delle persone con la Sindrome di Down con il progredire dell’età andrà incontro alla demenza e all’Alzheimer. Il fatto che il restante 50% non abbia questa sorte potrebbe rappresentare la base per nuove terapie o una cura, cosa che potrebbe aiutare tutti.
  • Le persone con Sindrome di Down hanno un elevato potenziale: i nati con la Sindrome di Down hanno tanti punti di forza, come l’intelligenza socio emotiva. Un intervento tempestivo è fondamentale per questi bambini, per esempio questi ragazzi hanno un grande potenziale dal punto di vista visivo. Molti adulti trovano sbocchi nelle arti visive e performative. Il caso dell’ormai affermata attrice Sarah Gordy ne è la testimonianza.

Infine, Michelle Sie Whitten, la mamma in questione, auspica che la ricerca ottenga più fondi, in modo da poter aiutare questi piccoli a sviluppare tutto il loro potenziale.

E voi unimamme cosa ne pensate di queste sue considerazioni?

Dite la vostra se vi va.

Noi vi lasciamo con la spiegazione della Sindrome di Down da parte di una bimba di 7 anni.

 

 

 

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