Papa Francesco:”Abbandonare i nonni è peccato mortale”

I nonni rappresentano un ruolo davvero molto importante nella famiglia e nella società. Le persone anziane con la loro saggezza ed esperienza oggi non sono però considerate allo stesso modo di qualche anno fa, e la società tende sempre di più a connotarle maniera negativa ed isolarle. Questo per mancanza di tempo? Di attenzione? Un processo molto triste della società odierna che fa di un uomo uno “scarto” per la famiglia e la società.

A questo proposito Papa Francesco ha lanciato un monito ricordando che “Abbandonare gli anziani è un peccato mortale”. Vi lasciamo alle sue parole pronunciate all’udienza generale di mercoledì 4 marzo, sempre molto profonde e su cui soffermarsi a riflettere.

Papa Francesco:“trattiamo bene i nonni, non farlo e’ peccato mortale”

Papa Francesco dedica ancora al tema della famiglia l’Udienza Generale  raccontando questo episodio:

Un uomo aveva deciso che il padre anziano, che si sporcava quando mangiava per difficoltà di movimento, mangiasse non alla tavola comune ma da solo ad un tavolino in cucina. Una volta, tornando a casa, trovò il proprio figlio che lavorava con legno, martello e chiodi.

‘Che stai facendo?’ – gli chiese

‘Un tavolo’  – rispose il figlio- ‘cosi’ quando sarai anziano e potrai mangiare li””.

Una immagine semplice che il Papa successivamente commenta così:

“Se non impariamo a trattare bene gli anziani, cosi’ ci tratteranno a noi, i bambini hanno più coscienza di noi”.

Poi Bergoglio ha raccontato un altro aneddoto:

Ho chiesto ad una signora: come sta? Come stanno i suoi figli?

Bene.

Vengono a visitarla?

Si’, sempre.

E quando è stata l’ultima volta che la sono venuta a visitare?

A Natale.

Ed era agosto… Otto mesi senza una visita dei figli questo si chiama peccato mortale, capito?“,

Con quanta facilita’ si mette a dormire la coscienza quando non c’e’ amore!

Bergoglio denuncia:la società segue la”Cultura dello Scarto“,non osa dirlo ma lo fa!

Il Papa ha poi allargato la riflessione dalla famiglia all’analisi dei tempi parlando della Cultura  dello Scarto, osservando che:

“in Occidente, gli studiosi presentano il secolo attuale come il secolo dell’invecchiamento: i figli diminuiscono, i vecchi aumentano. Questo sbilanciamento ci interpella, anzi, e’ una grande sfida per la societa’ contemporanea. Eppure una cultura del profitto insiste nel far apparire i vecchi come un peso, una zavorra,  perché  non solo non producono, ma sono un onere: insomma, vanno scartati. Non si osa dirlo apertamente, ma lo si fa!… C’e’ qualcosa di vile in questa assuefazione alla cultura dello scarto: vogliamo rimuovere la nostra accresciuta paura della debolezza e della vulnerabilità; ma cosi’ facendo aumentiamo negli anziani l’angoscia di essere mal sopportati e abbandonati”.

Invece,

 “gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna. Uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto. L’anziano non e’ un alieno. L’anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo“.

Citando poi Papa Benedetto XVI, recita:

La qualità di una società, vorrei dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune“.  

Finché siamo giovani – conclude – siamo indotti a ignorare la vecchiaia, come se fosse una malattia da tenere lontana; quando poi diventiamo anziani, specialmente se siamo poveri, malati e soli, sperimentiamo le lacune di una società programmata sull’efficienza, che conseguentemente ignora gli anziani”.

Care Unimamme, come sempre Francesco ci mette davanti la verità della realtà odierna in maniera cruda, reale. Forse è davvero questo l’unico modo per prendere consapevolezza di cosa siamo e di cosa stiamo diventando senza renderci forse neanche più conto. Quali sono realmente i valori che pratichiamo ogni giorno, in questa società, possiamo cambiare? Voi cosa ne pensate?

(Fonte: Agi)

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