Conta la qualità, non la quantità del tempo trascorso con i figli: una ricerca per dire addio ai sensi di colpa!

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Quante volte avete provato un senso di colpa perché non siete riusciti a trascorrere abbastanza tempo con vostro figlio? Quante volte avete pensato che tra scuola, lavoro, faccende e impegni di varia natura la giornata divori moltissimo del tempo che invece avreste voluto impiegare con loro?  E quanto spesso avete pensato che proprio questo poco tempo poteva influire negativamente sulla sua crescita dei bambini?

Ebbene da una recente ricerca condotta è emerso che non c’è alcuna relazione tra la quantità di tempo trascorso con i figli e la loro buona crescita. Viene rovesciata così la saggezza convenzionale e provato che la quantità di tempo che i genitori trascorrono con i loro figli nell’età compresa tra 3 e 11 anni non ha praticamente alcuna relazione su come i bambini  cresceranno o si comporteranno da adolescenti.

Più tempo trascorso con i figli “piccoli”non significa migliore educazione

Lo studio trasversale sarà pubblicato dal Journal of  Marriage and Family prende spunto dal sentimento diffuso di molti genitori, in particolare delle madri, che si sentono  in colpa perché non credono che sia sufficiente il tempo trascorso con i figli.

In un mondo ideale, questo studio potrebbe alleviare il senso di colpa dei genitori circa la “quantità di tempo trascorso”, sostiene Melissa Milkie sociologa presso l’Università di Toronto e uno degli autori dello studio, e potrebbe invece mostrare ciò che è veramente importante per i bambini.

Questo non vuol dire che il tempo del genitore non sia importante. Molti studi hanno dimostrato legami tra tempo di qualità e i risultati positivi sull’ educazione e crescita:

  • leggere un libro insieme
  • condividere i pasti,
  • parlare con loro
  • avere degli scambi one to one

queste sono attività molto più costruttive della conta numerica delle ore trascorse vicini.

Il sociologo Amy Hsin ha trovato che i genitori che trascorrono la maggior parte del loro tempo con i bambini a guardare la TV o anche a “fare nulla” possono addirittura ottenere un effetto “dannoso” sui piccoli. Inoltre, l‘American Academy of Pediatrics,  sottolinea quanto sia altrettanto importante che i bambini abbiano del tempo ” non strutturato” a se stessi, e senza l’impegno dei genitori, per lo sviluppo sociale e cognitivo.

Il tempo che i genitori trascorrono con i figli è cambiato molto nei decenni

La quantità di tempo madri e padri trascorrono nella cura del bambino è aumentata negli anni. Dal 1970 al 2010, in trentanni:

  • i padri trascorrono il triplo del tempo con i figli, da una media di 2,6 ore a settimana a per 7.2
  • le  madri passano invece da 10,5 ore a settimana nel 1965 a 13,7 nel 2010.

E’ da annotare che la quota di madri lavoratrici con i bambini sotto i 18 anni è passata dal 41% nel 1965 al 71% per cento nel 2014. Le mamme di oggi sono quindi si più impegnate ma  allo stesso modo più presenti.

Care Unimamme, costruire relazioni, cogliendo momenti qualità di connessione, non la quantità è quello che questa ricerca sociologica fa emergere, dimostrando quanto questo focus sulla QUALITA’ sia di più importante sia per i genitori che per il benessere dei bambini. Quini, non preoccupatevi del “quanto” ma di ciò che costruite nel tempo insieme. Che ne pensate?

(Fonte: washingtonpost)

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