Due parti, due cesarei: l’esperienza di una mamma con il “cesareo dolce”

cesareo dolce

Unimamme, se ancora non lo sapete, esiste una nuova modalità con cui affrontare il parto: il cesareo dolce, di cui vi riportiamo una nuova esperienza.

In America, per esempio, dal 1996 al 2009 si è assistito a un aumento della percentuale di parti col cesareo arrivando addirittura al 60%, ormai addirittura 1/3 dei bambini negli Usa nascono così.

Molte mamme però, pur riconoscendone l’utilità per la salvaguardia della salute di partoriente e bimbo, non possono fare a meno di ricordare di non aver potuto vedere subito il loro bambino per via dell’anestesia o che il papà non fosse con loro per assistere al grande evento.

Cesareo dolce: un nuovo modo di partorire

Ora però il cesareo gentile o “più concentrato sulla famiglia” apre una nuova strada, per far sì che il cesareo sia un po’ meno una procedura medica e più una nascita.

Quali sono le sue caratteristiche?

  • le mamme non sono completamente anestetizzate
  • i membri della famiglia sono invitati a stare nella stessa stanza
  • il piccolo viene dato alla mamma dopo la nascita e le prime cure

Questa procedura inoltre non può essere effettuata su:

  • donne che partoriscono pre termine
  • donne che necessitino di un cesareo d’emergenza

Presso il Brigham & Women’s Hospital di Boston ora il parto dolce occupa il 20-30% dei casi.

JoAnn Crohn è una mamma che ha dato alla luce la sua primogenita nel 2008 con un parto cesareo tradizionale, perché la piccola si presentava podalica.

“Mia figlia è uscita in 5 minuti poi lei e mio marito sono stati fatti accomodare fuori e io ho passato 30 minuti da sola sul tavolo a farmi ricucire ha spiegato la donna.

Dopo aver attraversato anche una depressione post partum, JoAnn ha sperato che le cose con il suo secondogenito andassero più tranquillamente e che avrebbe potuto avere un parto vaginale.

Il suo medico le ha suggerito un parto podalico oppure provare a ruotare il bimbo, ma si trattava di situazioni pericolose. Per fortuna, l’ospedale dove si era rivolta si era focalizzato sulle famiglie, comprendendo anche il cesareo dolce.

Dopo 2 ore di attesa in cui le sono stati somministrati liquidi e antibiotici, JoAnn è stata portata in sala parto, le è stata praticata un’anestesia locale dalla vita in giù, mentre la sua pancia è stata ricoperta di teli e suo marito ha potuto stare al suo fianco.

JoAnn ha potuto sentire il primo vagito del figlio e tenerlo subito in braccio. “Ho impiegato lo stesso tempo del primo parto, ma si è trattato di un’esperienza completamente diversa: mi sentivo sollevato, non derubata”.

“Tutto nel parto dolce ruota intorno alla famiglia. Quindi non sarete mai sole. Vivrete il momento di stupore vedendo il vostro bimbo per la prima volta” aggiunge la donna.

Unimamme e voi cosa ne pensate di questa alternativa? Vorreste provarla? Esistono alcune strutture anche in Italia, lo sapevate?

Dite la vostra se vi va.

 

 

 

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