Maltramento sui bambini: “finalmente” conosciamo i dati sull’Italia

Crying Toddler With Arm In Cast

Abbiamo molte volte parlato del fenomeno preoccupante degli abusi sui minori e “finalmente” oggi conosciamo il dato italiano. E’ stata infatti resa nota la prima “Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia” condotta da Terre des Hommes e Cismai per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

I dati sul maltrattamento sui bambini: in Italia oltre 91mila casi

Sono oltre 91mila i minorenni maltrattati seguiti dai Servizi Sociali nel nostro Paese secondo l’indagine. Dati da scandagliare e dai quali emerge questa fotografia del nostro paese frammentata per zone geografiche, nazionalità di provenienza, sesso dei bambini. Dall’indagine che ha coperto un bacino effettivo di 2,4 milioni di popolazione minorile residente in Italia e interesato la partecipazione di 231 Comuni, scopriamo infatti che:

  • particolarmente esposte a maltrattamento sono le femmine; su 1.000 bambine assistite, 212,6 sono in carico per maltrattamento, mentre su 1.000 maschi 193,5 sono seguiti per la stessa causa.
  • ogni 1.000 minorenni quasi 48 sono seguiti dai Servizi Sociali, per un totale stimato di 457.453 casi;
  • i minorenni presi in carico per maltrattamento sono più numerosi al Sud e al Centro, rispettivamente 273,7 e 259,9 ogni mille, contro i 155,7  al Nord
  • su questo totale di oltre 450mila casi il 9,5% dei minori sono presi in carico perché maltrattati.
  • i bambini stranieri sono più vulnerabili al maltrattamento, oltre il doppio dei casi.

I motivi prevalenti per cui i bambini vengono maltrattati

Tra le tipologie più frequenti di maltrattamento troviamo:

  • per il 47,1% la trascuratezza materiale ed/o affettiva 
  • per il 19% la violenza assistita, un bambino su 5 è testimone di violenza domestica e ne soffre le conseguenze
  • per il 14% si tratta di maltrattamento psicologico, che ha un’incidenza superiore  e doppia rispetto a quello del maltrattamento fisico, subito nel 6,9% dei casi.

Partendo da questa indagine finalmente oggi è possibile fare un confronto con le ricerche epidemiologiche sul maltrattamento in altri Paesi e attestare che l’Italia ha un indice di prevalenza (9,5 casi per mille) inferiore al Canada (9,7), Inghilterra (11,2) e Stati Uniti (12,1). Le differenze sono ancora più marcate analizzando le differenti tipologie di maltrattamento: per quel che riguarda la violenza sessuale, ad esempio, in Italia l’incidenza  appare fra le più basse registrate nei Paesi industrializzati.

L’Authority di garanzia degli under 18 sta da tempo impegnandosi sul fronte dei maltrattamenti ai minorenni:

“É questo un lavoro che fornisce una fotografia faticosa da guardare, ma necessaria. Capire l’entità del fenomeno, la sua distribuzione geografica sul territorio, le specificità, i terreni di coltura significa poter dare risposte adeguate. Significa anche poter avanzare proposte concrete a Governo e Parlamento al fine di arginare il più possibile questa realtà violenta nei confronti di chi ha meno di 18 anni. L’Authority che presiedo ha voluto questo prezioso lavoro di monitoraggio e ricerca” è quanto sottolinea il Garante Vincenzo Spadafora. .

Le 5 “Raccomandazioni” per il Governo e la Conferenza delle Regioni

A chiusura dell’indagine sono state formulate 5 Raccomandazioni per il Governo e la Conferenza delle Regioni, chiedendo di:

  • istituire un Sistema informativo nazionale permanente di raccolta dati sul maltrattamento e promozione di banche dati sul fenomeno;
  • istituire un Organismo di Coordinamento interistituzionale sul maltrattamento
  • promuovere un Piano nazionale di contrasto, prevenzione e cura del maltrattamento all’infanzia
  • adottare delle Linee Guida nazionali sulla prevenzione e protezione della violenza sui bambini e adolescenti
  • mettere in relazione strumenti capaci di rilevare precocemente il maltrattamento sui bambini
  • attribuire le risorse necessarie per l’attuazione delle misure di contrasto, prevenzione e cura da destinare alle amministrazioni nazionali, regionali e comunali competenti.

Care Unimamme, siamo convinti che conoscere la dimensione del fenomeno in Italia possa essere la vera base per l’adozione di azioni utili ad abbassare le percentuali che abbiamo letto sopra. Se volete approfondire vi invitiamo a leggere il documento completo dell’indagine presentata.

Voi cosa ne pensate? Qual è secondo voi il primo strumento di prevenzione all’abuso?

(Fonte: Garanteinfanzia)

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