Bambini e donne in gravidanza a rischio per colpa della “spazzatura elettronica”

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L’inquinamento ambientale ed i suoi effetti sulla salute riguardano purtroppo larga parte del territorio che abitiamo. Ricerche dimostrano come fumo e inquinamento danneggiano il cervello dei bambini già nel grembo materno, ed alcuni recenti studi sostengono addirittura che il rischio autismo si raddoppi a causa di malsani fattori ambientali.

Bambini e donne in gravidanza sono in generale i soggetti più a rischio e lo restano anche quando si parla di “spazzatura elettronica”.

Spazzatura elettronica e rischi per la salute

spazzatura elettronica

Spazzatura elettronica o E-WASTE, indica i prodotti di scarto di computer, televisori, telefonini, e che è costituita da:

  • residui riciclabili come: rame, ferro, plastica,
  • residui non riciclabili: come i tubi catodici delle vecchie TV, un concentrato di piombo e fosfori colorati (rosso, verde e blu).

Si calcola che nel mondo ogni anno vengano prodotte:

  • 50 milioni di tonnellate di spazzatura elettronica
  • solo gli USA distruggono 30 milioni di computer l’anno
  • in Europa sono 100 milioni di cellulari che vengono gettati

Secondo l’EPA (Environmental Protection Agency degli Stati Uniti), solo il 15-20% di questa e-waste viene riciclato, ma tutti gli altri rifiuti elettronici che fine fanno? Finiscono in discarica o negli inceneritori causando danni gravissimi all’ambiente ed alla salute. Concentrazioni di metalli pesanti e composti organici tossici possono contaminare il suolo e arrivare fin alla base della catena alimentare, nonché essere causa di emissioni inquinanti in atmosfera.

Dal parto pre-termine alla dermatite, sono molti gli effetti sull’organismo

Ancor prima di diventare “spazzatura” le componenti elettroniche possano determinare malattie come ad esempio dermatite allergica da contatto, colpa del nichel, sostanza di cui abbondano alcuni di questi dispositivi.

L’elenco di malattie causate da e-waste, che vi riportiamo proviene da una “fotografia” di dati raccolti nell’arco di 47 anni su 2274 report del Sud-est della Cina e pubblicata su The Lancet da un team di ricercatori di tante nazionalità (australiani, svizzeri,olandesi). Da questo studio risulta evidente che:

  • i soggetti più a rischio sono bambini di 8-13 anni che vivono in aree urbane a elevata concentrazione di spazzatura elettronica;
  • altri soggetti ad altissimo rischio sono donne gravide, con un aumento di: aborti spontanei, gravidanze non a buon fine o parti pretermine e neonati sottopeso oppure con ritardi della crescita.
  • in tutti i soggetti esaminati sono state rilevate sia patologie organiche (alterazioni della funzionalità tiroidea, polmonare e della struttura delle cellulare in genere), che alterazioni psichiche (alterazioni dell’umore e del comportamento), è stato sempre evidenziato un rapporto di casualità diretto fra esposizione e malattia.

Care Unimamme, vi chiederete come è possibile evitare che tutto questo. La risposta in una sola parola è prevenzione. E’ importantissimo essere consapevoli che il proprio comportamento irresponsabile può avere effetti seri e gravi. Non abbandonare questi “rifiuti” o buttarli nella spazzatura è il primo passo.

I rifiuti “tecnologici” devono essere smaltiti in maniera specifica, in modo da non danneggiare l’ambiente o sprecare risorse riutilizzabili come ad esempio apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile, materie prime come il rame, ed affinché non gravino sulle spalle delle prossime generazioni e sul futuro del pianeta, oltre che sulla nostra salute.

Sapete come smaltire il vostro cellulare? Da qualche mese sono disponibili in Italia due strumenti per aiutare questo percorso di prevenzione, una app dedicata ai consumatori ed il sito web erp-recycling con indicazioni e istruzioni per gestirli correttamente.

Conoscevate questo tipo di inquinamento?

(Fonte: Corriere)

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