Una mamma e suo figlio di 2 anni sono stati cacciati da un volo: lui piangeva troppo

bambino piange troppo


 

Unimamme, oggi dobbiamo parlarvi di un nuovo, increscioso caso in cui una mamma e un bambino sono stati maltrattati da una compagnia aerea.

Sarah Blackwood, mamma di un piccolo di 23 mesi e in attesa di un secondo piccolo, ha denunciato di essere stata fatta sbarcare dal volo che aveva preso perché il suo bambino piangeva troppo.

Un bambino piange troppo e il volo torna indietro

La donna e il figlio erano saliti da poco a bordo di un velivolo della United Airlines in partenza da San Francisco quando il figlio ha cominciato a piangere veramente forte.

Sarah ha riferito che stava cercando di calmare il figlio quando due assistenti di volo si sono avvicinati e le hanno detto che se non fosse riuscita a calmare il figlio avrebbero dovuto far tornare indietro l’aereo e chiederle di andarsene.

Ero sull’orlo delle lacrime, era già abbastanza frustrante avere a che fare con questa situazione. Sei già abbastanza imbarazzata perché le persone intorno stanno pensando che il bambino non la smetterà mai ed è estremamente rumoroso ha aggiunto la donna.

Alla fine però il bambino si è calmato. Pochi istanti dopo però l’aereo ha fatto dietro front ed è tornato verso il terminale da cui era partito.

Un impiegato della United è salito a bordo e ha scortato la Blackwood e il figlio addormentato fuori dall’aereo.

Due passeggeri hanno anche manifestato solidarietà nei suoi confronti affermando che non potevano farla scendere dall’aereo perché il figlio stava piangendo, ma è stato tutto vano e la donna e il figlio hanno dovuto attendere il volo successivo.

Da parte sua la compagnia si è difesa ribattendo che la donna aveva fallito nel proteggere il bimbo.

“La sicurezza è fondamentale, in modo particolare quando riguarda le persone più piccole. Al di là delle preoccupazioni per la sicurezza del piccolo durante il rullaggio e prima del decollo il personale di bordo ha lamentato che tutti devono essere seduti in modo sicuro per il decollo rimuovendo quindi la Blackwood e il figlio dal volo” ha scritto la compagnia di volo.

Una portavoce di SkyWest ha aggiunto che il bimbo non era assicurato al posto per il decollo.

“Il bambino è stato ripetutamente visto nella navata dell’aereo prima del decollo” ha aggiunto la portavoce.

La Blackwood però nega tutto ciò, ribadendo che suo figlio, un bimbo che può volare seduto in grembo al genitore, si trovava nel sedile presso la finestra.

“Ero seduta vicino a un uomo che nemmeno conosco, quindi per far sì che mio figlio si trovasse nella navata il mio bambino avrebbe dovuto scavalcare quest’uomo, cosa che non farebbe. Lui è un bimbo timido, non è il tipo da scavalcare qualcuno che non conosce” ha dichiarato la donna.

La compagnia però ha insistito che il pianto del bambino non è stato il motivo dell’incidente.

“Tornare indietro è davvero l’ultima risorsa. Per legge un volo non può partire finché tutti i passeggeri non sono seduti”.

La Blackwood, una cantante canadese, ha parlato di tutta la storia via Twitter e la vicenda è diventata virale.

Molti hanno dimostrato la loro solidarietà nei confronti della cantante e del figlio. “In quanto cliente della United ho avuto a che fare con bimbi che piangevano, che davano calci ai sedili e assistenti di volo maleducati. Per voi rimuovere da un volo una donna con un bimbo piangente perché gli assistenti si sentivano poco sicuri è triste” ha commentato una certa Annie-Jussaino Humiston sulla pagina Facebook della compagnia, promettendo di non sceglierla più.

La Blackwood inoltre ha aggiunto di non aver contestato la decisione del personale perché non voleva fare una scenata.

“Vorrei che le persone provassero più compassione verso situazioni come quella. Non è stato davvero un grande affare. Sono stati 7 minuti di pianto molto forte e poi mio figlio si è addormentato. Nessuno sull’aereo è rimasto sconvolto.  Nessuno mi ha dato un’occhiata o cose simili. Si è trattato di uno di quei giorni. Sono salita su un aereo con una coppia di assistenti di volo che hanno avuto una giornata davvero brutta” ha concluso la donna.

Unimamme, purtroppo dopo la mamma cacciata perché allattava in aereo, questo sembra un nuovo caso di discriminazione nei confronti di donne e bambini?

Voi cosa ne pensate?
Vi è mai successo qualcosa di simile?


(Fonte: Today.com)

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