Puerperio: dovremmo imparare dalle donne indiane!

puerperio donne indiane

Le sei settimane successive al parto – il cosiddetto puerperio – sono molto importanti nella vita della mamma e del bambino.

Dopo aver partorito il corpo di una donna subisce delle trasformazioni che cominciano proprio durante questo periodo:

  • l’utero deve rimpicciolirsi, e per questo ci sono delle perdite di sangue che si chiamano lochiazioni
  • e il seno comincia a produrre latte.

E’ un periodo che può essere molto faticoso, perché si deve conoscere il bambino, cambiare orari, capire perché piange o se lo si sta allattando nel modo giusto.

Anche per il nuovo arrivato le prime sei settimane sono di assestamento: abituato a stare nel pancione, deve adattarsi alla nuova vita. Per questo è molto importante che durante il puerperio la mamma riceva tutto l’aiuto possibile: persino donne come Marissa Meyer –  il CEO di Yahoo! che ha dichiarato che tornerà al lavoro dopo due settimane dalla nascita delle sue due gemelle previsto a dicembre – dovrebbero prendersi del tempo per dare a se stesse e al proprio figlio il tempo fisiologico di ripresa.

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In questo tutte noi donne occidentali dovremmo imparare da quelle indiane, che hanno un vero e proprio rituale della maternità, sia prima del parto sia soprattutto dopo: nelle zone a Nord dell’India infatti diventare madri viene visto come un momento sacro della vita e come tale deve essere trattato. Vediamo come.

Puerperio: la tradizione delle donne indiane

Innanzitutto la futura mamma si trasferisce circa un mese prima nella casa materna per poter usufruire di tutta la rete di sostegno data da zie, sorelle e amiche. Se non può farlo è comunque la futura nonna che la raggiunge. La quasi mamma deve stare assolutamente a riposo, non deve fare i lavori di casa o altre attività di fatica. Inoltre segue una certa dieta che può aiutarla durante il parto, ma soprattutto dopo per la produzione di latte e le vengono praticati dei massaggi con vari oli per rilassarla. In sostanza si segue la tradizione millenaria Ayurvedica, che da 5000 anni aiuta le donne indiane durante il momento del parto e della nascita.

Iniziamo dalla dieta: vengono introdotti elementi come semi di sesamo, noci, semi di fieno greco, aglio e semi di cumino per aiutare la produzione di latte. Una gomma speciale, che poi è una resina estratta da un albero, viene cucinata assieme alle noci e al grano viene data per aiutare gli organi riproduttivi a tornare al proprio posto dopo il parto. Il latte fresco di mucca viene dato come prima cosa la mattina per aumentare la qualità del latte. A ciò si aggiungono le verdure come fagioli, carote, barbabietole e zucchine vengono cucinate con il burro chiarificato per nutrire il corpo e aiutarlo nei movimenti intestinali dopo la nascita. Lenticchie, cerali e tutti i cereali vengono serviti caldi con le spezie. I vegetali che invece possono produrre gonfiore addominale come cavoli, patate e cavolfiori sono banditi per le prime tre settimane dopo la nascita perché possono produrre disturbi al sistema digestivo. Vengono evitati gli avanza e preferiti cibi freschi: alla nuova mamma viene consigliato di mangiare durante il pasto non troppo né troppo poco, così il sistema digestivo non è affaticato.

In aggiunta alla dieta, alle neo mamme vengono dati una serie di rimedi ayurvedici per tonificare l’utero e la zona pelvica, per rafforzare le ossa e i muscoli e rafforzare il sistema immunitario per circa 3 mesi.

Fondamentali sono anche i massaggi che vengono praticati quotidianamente o da un membro della famiglia o da un esperto  ‘maushi’ or ‘dai’. Questi massaggi sono praticati con olii come quello di sesamo (controlla lo stress e la pressione arteriosa), di cocco (usato per i massaggi alla testa, dà anche un effetto idratante al corpo. Applicato sul ventre di una donna incinta riduce le smagliature e funge da idratante naturale) e di oliva (ottimo per pelle e capelli, è ritenuto curativo anche per la cicatrice del parto cesareo), a cui seguono bagni caldi con delle erbe.

Dopo il massaggio si eseguono appunto dei bagni caldi perché l’acqua calda aiuta le zone del basso addome e della pelvi. Ci si lava con una pasta all’aroma di ceci mixata con una polvere di cumino e una tazza di crema di latte destinata sia alla mamma sia al bambino. Si evitano saponi commerciali.

Ci sono poi delle altre tradizioni molto importanti:

dopo il bagno ci si fascia il pancione con un sari o con del cotone per aiutare poi la postura durante l’allattamento, per aiutare a far ridurre l’utero, per aiutare le donne con i gas intestinali

si copre la testa delle donne che hanno partorito con una sciarpa perché si pensa che il calore del corpo si perda dalla testa, mentre essere al caldo è importante. La testa va quindi coperta per mantenere il calore del corpo e tenere lontano le infezioni.

Altre indicazioni/obblighi per una donna durante il puerperio poi sono:

  • non può guardare la tv o leggere libri,
  • non gridare,
  • non piangere,
  • non intraprendere discussioni stressanti,
  • non fare i lavori di casa,
  • riposarsi il più possibile,
  • allattare a richiesta,
  • e riposarsi quando il bimbo dorme.

Oltre che alla neomamma, durante il puerperio massima attenzione va data anche al neonato: alla mamma viene insegnato come massaggiare i loro piccoli, e i massaggi quotidiani, assieme all’allattamento a richiesta, aiutano e favoriscono l’attaccamento madre-figlio.

Seguendo questi riti pare che le donne indiane non soffrano quasi mai di depressione post partum: con la rete femminile che hanno a disposizione possono rafforzarsi e sapere di non essere sole nel loro ruolo di mamma.

Forse dovremmo pensarci anche noi. E voi unimamme cose ne dite?

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