Ha parlato a 2 mesi e a 17 anni ha formulato un teorema che batte i computer

Non accade tutti i giorni di imbatterci in giovani talenti, e ogni volta che lo facciamo sentiamo di dovervelo riportare. Lo abbiamo fatto parlandovi di  Daniele Doronzo, un ragazzo italiano che ha realizzato il suo songo di lavorare al Cerno , ed oggi vi parliamo di un australiano.

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La storia di un vero ragazzo prodigio

Si chiama Ivan Zelich, ed è un ragazzo prodigio che proviene dalla terra dei canguri.

Ivan, ha 17 anni ed insieme ad un ragazzo conosciuto in chat, Xuming Liang, ha sviluppato un teorema che porto il loro nome.

I 2 si sono conosciuti su un forum di matematica, lavorando sullo stessso problema.  I due ragazzi hanno unito la forza delle loro menti ed hanno partorito un risultato  straordinario,  in soli sei  mesi: il Teorema Liang-Zelich che potrebbe aiutare a comprendere la teoria delle stringhe, la teoria cioè che cerca di spiegare come nascono i vari elementi, materie, le particelle. Una teoria, insomma, che spiegherebbe l’Universo. Un teorema che riesce a risolvere i problemi molto piu’ velocemente dei computer.

Ivan a due mesi ha pronunciato le prime parole, a 3 anni conosceva i numeri negativi e a 14 anni gli è stata offerta una cattedra all’Università di Queensland, immaginiamo come si dovesse sentire a disagio a dover far di conto per imparare le tabelline con i compagni delle scuole elementari. Nonostante queste capacità, la madre di Ivan ha insistito affinché Ivan frequentasse il liceo, ed ora si sta per diplomare.

Certo con un Q.I. di 180 deve aver passato i compiti in classe anche agli alunni degli Istituti limitrofi, ma sicuramente le motivazioni addotte dalla saggia genitrice sono condivisibili, infatti ha dichiarato che suo figlio doveva godersi l’infanzia e l’adolescenza con i coetanei, e non i mezzo a ad austeri professori molto più grandi di lui.

Ivan sembra far concorrenza ai supereroi dei fumetti, infatti è campione di nuoto, di scacchi e parla correntemente sei lingue. E per non farsi mancare niente ha anche un diploma come provetto pianista. Non ci dovremo stupire se lo dovessimo veder volare con la sola forza delle braccia, tra qualche anno.

Il ragazzo ha doti fuori del comune e si è  prefisso un obiettivo finale, in un’intervista  ha affermato:”Non sono un genio, credo ci siano delle aree in cui posso ancora migliorare. Il mio obiettivo è poter trovare, un giorno, la “Teoria del Tutto” e comprendere appieno il cervello, per potermi migliorare“.  

Ci lascia così con i suoi intenti metafisici, volendo scoprire cose che forse ci renderanno più sapienti ma sempre meno propensi a sognare. E voi cari Unigentori vorrete conoscere la Teoria del Tutto?

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