Recentemente vi abbiamo raccontato i risultati di uno studio effettuato da un team di psicologi internazionali, pubblicato sulla rivista Current Biology, su 1170 ragazzi provenienti da 6 nazioni e dal quale è risultato che i bambini atei sono piu’ altruisti dei coetanei religiosi.
Un giovanissimo filosofo italiano, Diego Fusaro, che lavora come ricercatore in Filosofia della Storia presso l’Università San Raffaele di Milano, ha offerto un interessante punto di vista.
Diego Fusaro non si sofferma sulle conclusioni raggiunte dallo studio effettuato, lui parte da un presupposto diverso, come se nella ricerca in questione ci fosse insito lo scopo di discriminare l’essere religiosi.
Il filosofo sostiene che la religione, quella cristiana al pari di quella islamica, è sotto attacco.
I mandanti di questo continuo assedio sono i sempre e comunque i sostenitori del dio denaro, i profeti del mercato e del libero scambio.
La mercificazione di ogni singolo rapporto ha portato il capitalismo sfrenato a combattere ogni forma di spiritualità che faccia aprire gli occhi sulla fragilità e l’aberrazione di chi sposa il mercato come metro di giudizio per ogni scelta di vita, per ogni orientamento politico, e assumerlo come unico credo.
Si ritiene pericoloso il fanatismo religioso, giustamente, ma l’integralismo economico non è da meno. Meno plateale e spettacolare, ma pervasivo e subdolo.
Il processo di “sdivinizzazione ” parte da lontano; e dopo aver disgregato il valore della famiglia e della comunità, propinando una propaganda tutta favore dell’individualismo e del successo personale, alimentando forme di edonismo a livelli parossistici, l’ultimo baluardo da spazzare via è la Religione.
Tale processo definisce gli individui come atomi disaggregati, incapaci di avere visioni alternative a quella che i signori dell’economia ci hanno educato.
Tutto è cominciato dopo il crollo del Muro di Berlino, nel 1989 ha segnato la fine del comunismo, e quindi l’ultimo baluardo contro il capitalismo piu sfrenato, dove lo Stato diventa solo una sorta di guardiano della società e nume tutelare delle banche, di conseguenza anche delle mmultinazionali, è la religione.
La religione, la spiritualità che invita a ragionare sulla futilità del consumismo, sul culto dell’io come stile di vita, rappresenta un avversario per i venditori di tecnologia usa e getta, gli stilisti glamour, le aziende produttrici di abbigliamento sportivo. La Chiesa rappresenta un’aggregazione al di fuori dei circuiti del consumo, e questo deve essere debellato.
Chi vi scrive non crede, e si indigna davanti agli scandali che stanno sconvolgendo San Pietro, ma vede anche un uomo nuovo in Papa Francesco. Lui sta combattendo, con la sola forza dell’incarico di cui è stato investito, tutto questo. Ed è una delle poche figure istituzionali a livello mondiale che sta cercando di porre un argine alla deriva fatta di centri commerciali, parchi del divertimento, tecnologia invasiva e che ci isola tramite il mito dei social network.
E quindi l’attacco verso la Chiesa che diventi solo motivo di pulizia dalle mele marce, ma che possa anche riavvicinare gli uomini e fare di nuovo comunità senza il bisogno di riconoscersi in una griffe.
Occorre quindi rifiutare il messaggio che la religione sia nociva per la giusta crescita di un bambino, il fondamentalismo in generale è quello che nuoce, non le proprie tradizioni.
E voi, Unigenitori, vi sentite sotto attacco? Che ne pensate?