Una mamma può partorire 69 bambini in 40 anni? La risposta della scienza

69 bambiniUnimamme, di recente notizie di parti plurigemellari come i 7 McCaughey ora maggiorenni continuano a lasciarci a bocca aperta, ma cosa ne direste di una donna che sostiene di aver avuto ben 69 bambini?

Secondo i dati raccolti in un monastero vicino a Mosca un certo signor Vassilyev avrebbe avuto, insieme alla sua prima moglie, tra il 1725 e il 1765, 16 paia di gemelli, 7 triplette e 4 quadriglie di gemelli (27 travagli). Il totale è presto fatto: 69 bambini.

Una mamma ha partorito 69 bambini nella Russia del 18° secolo: è davvero possibile?

La cifra molto alta fa alzare un sopracciglio ad eminenti scienziati, ma vediamo in concreto se questo sarebbe umanamente possibile.

Mano alla calcolatrice si tratta di stabilire se in 40 anni c’è stato abbastanza tempo per portare avanti 27 gravidanze tenendo conto che spesso con i parti multipli durano meno.

  • 16 gemelli: 37 settimane
  • 7 triplette: 32 settimane
  • 4 quadriglie: 30 settimane

Questo vuol dire che la signora Vassilyev è stata incinta per 18 anni. Ma è davvero possibile?

La mamma in questione rimarrebbe fertile per abbastanza tempo? Solitamente il menarca arriva verso i 15 anni quando le ovaie rilasciano un singolo uovo ogni 28 giorni. L’ovulazione continua fino alla menopausa che arriva intorno ai 50 anni.

Nella corsa verso la menopausa la fertilità femminile, come sappiamo bene, diminuisce. La possibilità percentuale di avere un bimbo a ogni ciclo quando una donna ha 45 anni è dell’1% sostiene una ginecologa della Standford School of Medicine.

Mano a mano la qualità e la quantità delle uova diminuisce. Il picco però si raggiunge intorno ai 30 anni. Le ultime uova rimaste, ovulate durante le ultime finestre di fertilità, hanno maggiori possibilità di presentare malattie genetiche o anomalie. Molte di queste gravidanze terminano da sole.

“La maggior parte delle donne non rimane incinta dopo i 44 anni, ma sentirete comunque di donne a cui è capitato” dichiara James Segars, della John Hopkins University.

Mentre la capacità di rimanere incinta diminuisce a ogni parto anche il travaglio richiede un pedaggio sull’anatomia femminile. E se la moglie di Vassilyev allattava, come ci si aspetta da una contadina russa del 18° secolo, il suo corpo in quel frangente non avrebbe potuto ovulare.

Questo naturalmente allunga i tempi tra una gravidanza e l’altra. I coniugi Vassilyev quindi devono essere stati estremamente fortunati a continuare a colpire il segno anche quando avevano 50 anni.

Inoltre, come accennato, l’orologio biologico di una donna rende sempre più difficile per lei rimanere incinta e portare avanti una gravidanza.

“La natura vuole mettere dei limiti, la gravidanza è la cosa fisicamente più rigorosa che il corpo di una donna attraversa” ci ricorda uno degli scienziati.

Ma l’aspetto che rende davvero poco credibile la nascita di 69 bambini da una sola mamma è il travaglio, soprattutto considerando il periodo e le condizioni di una famiglia che viveva nella campagna russa a quell’epoca.

Ai giorni nostri, nei Paesi Occidentali, le nuove tecniche e l’assistenza hanno ridotto significativamente il tasso di morti per parto.

Nel regno Unito 8 donne ogni 100 mila muoiono per problemi legati alla gravidanza secondo le ultime statistiche della World Bank. Nei paesi più poveri invece, come la Sierra Leone la conta delle vittime è molto più alta.

Accettare che la mamma in questione sia sopravvissuta a 27 travagli nel XVIII secolo è molto dubbio. “In passato ogni gravidanza metteva a rischio la vita di una donna. C’erano seri rischi di complicazioni come le emorragie, che erano alle stelle in caso di parti multipli” ci ricorda Segars.

Anche i numerosi parti multipli lasciano un po’ di dubbi. I gemelli arrivano in due modi: o con uova multiple successivamente fertilizzate dallo sperma (gemelli), oppure un singolo uovo che si divide in più embrioni che hanno lo stesso codice genetico (gemelli identici).

Questi eventi però sono molto rari. Nel Regno Unito, per esempio, la possibilità di avere gemelli era del 1,5% nel 2012, le chances di avere triplette e 4 gemelli ancora meno, solo tre casi su 778.805 secondo la Multiple Birth Association.

Certo, la propensione ad avere gemelli è ereditaria e il signor Vassilyev e la moglie potrebbero essere un caso estremo, ma il concepimento, il travaglio e il parto di 16 gemelli, anche solo tralasciando le triplette e la quadriglia, sembra astronomico.

Pare che 67 dei 69 figli della coppia siano sopravvissuti all’infanzia, ma la percentuale di morti durante l’infanzia nel diciottesimo secolo era molto alta, per non parlare dei parti multipli che rischiavano di essere pre termine e con problemi di salute.

“Anche se aveste oggi 4 serie di gemelli quadrupli non sono sicuro che sopravviverebbero tutti” aggiunge l’esperto.

Infine, quale donna sceglierebbe questo tipo di vita per sé e la propria famiglia?

Ora però sappiamo che i limiti imposti dalla Natura al concepimento sono stati superati.

La fertilità in vitro porta a nascite di gemelli, triplette e quadriglie e una mamma surrogata può portare in grembo il figlio biologico di una donna e il suo compagno.

Inoltre si è scoperto che i presunti limiti della fertilità femminile potrebbero essere più larghi di quel che pensiamo.

Recenti studi hanno individuato ovaie che contengono cellule staminali ovocite che, se debitamente stimolate, permettono di produrre uova in numero illimitato. Me mentre questo processo funziona in creature come le mosche e le scimmie, i risultati non sono gli stessi con gli umani.

In caso di attivazione questo processo potrebbe aiutare le donne la cui produzione di uova si trova in una difficile situazione o coloro che hanno subito cure per il cancro.

Ipoteticamente si potrebbe congelare la super produzione di uova fertilizzate poi in vitro e cedute a mamme surrogate. Questo allargherebbe la fertilità delle donne rendendola simile a quella degli uomini.

Gli uomini producono milioni di spermatozoi e virutalmente non ci sarebbe un limite al numero di figli che potrebbero avere.

L’esperto Jonathan Tilly sottolinea sulla BBC però che l’idea di una fertilità infinita per le donne riceve invece numerosi sopraccigli alzati. “Bisognerebbe mantenere le cose in prospettiva e l’eguaglianza conquistata dalle donne in tanti campi dovrebbe applicarsi alla procreazione. Non dovrebbe esserci differenza tra i sessi“.

Voi unimamme cosa ne pensate del caso della donna con 69 figli? Lo credete possibile?

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