Terremoto: come aiutare le neomamme e i bambini

alimentazione infantile nelle emergenze
FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

Care unimamme, torniamo a parlare del terremoto che ha colpito il nostro paese e di come essere utili.

Parliamo questa volta del problema dell'”alimentazione infantile” durante l’emergenza. In situazioni del genere  i gruppi più vulnerabili sono rappresentati da:

  • i lattanti (fino a 12 mesi),
  • i bambini sotto i 2 anni
  • e le donne in gravidanza

perché hanno bisogni specifici e urgenti.

Alimentazione infantile nelle emergenze: cosa fare e cosa non fare per lattanti e bambini sotto i 2 anni

Parlando dei lattanti, è credenza diffusa che lo spavento e lo stress possano “far andare via” il latte alle neomamme, ma ciò non è scientificamente provato. Le madri vanno invece rassicurate che non c’è ragione per cui il latte non sia più sufficiente per il proprio bambino, e incoraggiate ad allattare proprio per garantire al figlio il cibo migliore e più sicuro. A tal fine è però necessario creare, ove possibile, condizioni e ambienti in cui le mamme possano occuparsi dei loro figli.

Gli esperti consigliano anche anche di incoraggiare le mamme che hanno da poco smesso di riprendere l’allattamento e in caso di bambini rimasti senza madre, trovare donne disposte ad allattarli.

Si legge spesso, nei vari appelli di aiuto alle popolazioni, l’invito a raccogliere latte artificiale per le popolazioni colpite, ma ciò può essere dannoso. Il latte materno è infatti una risorsa preziosa, soprattutto in momenti così delicati per la salute della mamma e del bambino. Il latte materno è sicuro, sempre sterile, mentre il latte artificiale richiede tutta una serie di precauzioni per poter essere sicuro per i bambini.

Circa i bambini già alimentati con latte artificiale, in situazioni di emergenza non occorrono solo adeguate quantità di latte in formula ma anche gli ausili necessari per la preparazione, primo fra tutti l’acqua potabile. Ecco perché tra il latte in polvere e il latte già formulato è preferibile il secondo. Inoltre è sconsigliato il biberon e preferibile usare una tazza per la maggiore difficoltà di pulizia tettarelle e bottiglie.

Riportiamo quindi quanto pubblicato in un documento pubblicato da Epicentro, il portale dell’epidiomologia per la sanità pubblica dell’Istituto Superiore della Sanità, in cui si parla di alimentazione infantile nelle emergenze.

Ecco quindi le 10 raccomandazioni che salvano la vita ai più piccoli, secondo i principi dell’OMS:

Allattamento al seno
Principio 1
I lattanti nati in una popolazione che si trova in situazione di emergenza dovrebbero
essere allattati esclusivamente al seno dalla nascita fino a 6 mesi di vita.
1.1 Si dovrebbe fare ogni sforzo possibile per individuare modalità alternative per allattare al seno i lattanti le cui madri biologiche non sono reperibili.

Principio 2
L’obiettivo dovrebbe essere creare e sostenere un ambiente che incoraggi le poppate
frequenti per i bambini fino a 2 anni di vita ed oltre.

Sostituti del latte materno
Principio 3
La quantità, distribuzione e uso dei sostituti del latte materno nei luoghi dell’emergenza dovrebbe essere rigorosamente controllata.
3.1 Un adeguato sostituto del latte materno dovrebbe essere reso disponibile, somministrato con la tazzina e solo a quei lattanti che devono essere alimentati con sostituti del latte materno.
3.2 Le persone responsabili per l’alimentazione con sostituti del latte materno dovrebbero
essere adeguatamente informate e attrezzate per garantire che la preparazione e l’uso
avvengano in modo sicuro.
3.3 La somministrazione di sostituti del latte materno a una minoranza di bambini non deve interferire con la protezione e promozione dell’allattamento al seno della maggioranza.
3.4 L’uso di biberon, tettarelle e ciucci durante le emergenze dovrebbe essere attivamente
scoraggiato.

Alimentazione complementare
Principio 4
Per sostenere la crescita, lo sviluppo e la salute, i lattanti dal sesto mese compiuto e
i bambini più grandi necessitano di alimenti complementari al latte materno che
siano facili da mangiare e digerire e preparati nel rispetto delle norme igieniche.

Principio 5
Ai caregiver deve essere garantito l’accesso ininterrotto a ingredienti appropriati e
nutrienti con i quali preparare i pasti e nutrire i bambini.
5.1 Non è possibile assicurare un’adeguata alimentazione dei lattanti e dei bambini se non
viene soddisfatto il bisogno di cibo e gli altri bisogni essenziali della famiglia.
5.2 I cibi preparati proposti come kit di aiuto alimentare, specialmente se fortificati con
nutrienti essenziali, possono essere utili per l’alimentazione dei lattanti più grandi e dei
bambini. In ogni caso, la loro fornitura non deve interferire con la promozione dell’uso degli ingredienti locali e di altri prodotti donati per la preparazione di alimenti complementari.
5.3 Gli alimenti complementari dovrebbero essere preparati e somministrati con frequenza, nel rispetto dei principi igienici di preparazione e di manipolazione dei cibi.

Prendersi cura dei caregiver
Principio 6
Con l’aumentare del livello di stress, durante le emergenze il numero di persone che
si prendono cura dei piccoli è spesso ridotto; per questo, promuovere nei caregiver la
fiducia nelle proprie capacità è parte essenziale delle buone pratiche per
l’alimentazione dei lattanti e dei bambini.

Proteggere i bambini
Principio 7
La salute e la vivacità dei lattanti e dei bambini deve essere protetta perché siano in grado di poppare frequentemente e di mantenere l’appetito per i cibi complementari.

Malnutrizione
Principio 8
Lo stato nutrizionale dovrebbe essere continuamente monitorato per individuare i
bambini malnutriti in modo che possano essere trattati ed evitando un
peggioramento della situazione. Le cause sottostanti alla malnutrizione dovrebbero
essere indagate e corrette.
8.1 Per la riabilitazione dei bambini con malnutrizione grave sono necessarie cure mediche
specialistiche.

La fase acuta dell’emergenza
Principio 9
Per ridurre al minimo l’impatto negativo di un’emergenza sulle pratiche di alimentazione, gli interventi dovrebbero iniziare immediatamente. Il focus dovrebbe essere posto sul supporto ai caregiver e sulla risposta ai bisogni nutrizionali dei lattanti e dei bambini a loro carico.

Valutazione iniziale, intervento e monitoraggio
Principio 10
Promuovere l’alimentazione ottimale per i lattanti e i bambini nelle emergenze richiede un approccio flessibile, basato su un attento e continuo monitoraggio. 

Infine, riportiamo i numeri e gli indirizzi delle associazioni che possono essere utili a rispondere a domande e dubbi delle neomamme:

  • Leche League Italia: 199432326
  • Aicpam, associazione italiana delle consulenti professionali in allattamento materno
  • Alma Materassociazione di promozione sociale che sostiene la diffusione della cultura di una buona nascita e della genitorialità consapevole: 3484782898 (offre assistenza telefonica alle mamme per l’allattamento nell’emergenza)
  • Mami, movimento allattamento materno italiano
  • IBFAN Italia, associazione senza fini di lucro, indipendente e impegnata nel promuovere le condizioni che favoriscono la corretta alimentazione di neonati e bambini, a partire dalla promozione dell’allattamento al seno.

Confidando sul fatto che queste informazioni possano essere d’aiuto, speriamo che l’emergenza finisca il prima possibile e ringraziamo di cuore i soccorritori per l’impegno che stanno dimostrando.

 

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