Una mamma che ha perso il figlio di 3 mesi vuole evitare che accada ad altri

La SIDS, la sindrome da morte in culla, rimane ancora un mistero anche se la scienza sta facendo passi da gigante per scoprirne le cause.

Il 20 dicembre 2016, Knox, il figlio di 3 mesi di Elisha Palmer è morto improvvisamente nel sonno. E ora questa mamma ha deciso di fare qualcosa per aiutare altre mamme.

SIDS: la missione di una madre affinché altri bambini non muoiano

Ci sono tante cose che sono solo una sfocaturaMi ricordo di essere al pronto soccorso. Ricordo i medici che entravano e stavano singhiozzando. Ci hanno lasciato tornare per tenerlo tra le braccia e dirgli addio” racconta questa mamma a PEOPLE.

Ma che cosa è successo al piccolo Knox, un bambino perfettamente sano di 3 mesi?

I dottori hanno determinato che Knox è morto a causa della SIDS, che è la principale causa di morte tra i neonati tra gli 1 e 12 mesi.

Era completamente sano. L’avevo messo a fare un sonnellino e non si è più svegliato. Non c’era niente che faceva pensare ad un allarme. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare “.

Elisha vive in Iowa con il marito e i due figli più grandi, ma Knox era il loro primo figlio insieme.

Non esiste una parola nel dizionario per descrivere il dolore quando hai perso il tuo figlio. Ho continuato a dire che non so cosa fare con le mie braccia. Le mie braccia sono vuote. Era sempre nelle mie braccia“, dice.

Credit: McKaila Hanna Lifestyle Photography

Questa mamma ha raccontato che prima che tutto succedesse aveva sentito parlare di un monitor per bambini avanzato che tiene conto della frequenza cardiaca e dei livelli di ossigeno di un bambino  e di aver considerato di prenderlo, ma che poi non lo ha fatto: “Avevamo già due figli sani, non pensavo che questo succedesse a noi“. 

Per questo motivo ha deciso di porsi una missione per onorare la memoria di suo figlio: diffondere informazioni su come è morto Knox e su ciò che crede avrebbe potuto salvarlo. Per questo motivo ha avviato la fondazione Knox Blocks e una pagina di Facebook per raccogliere denaro e aumentare la consapevolezza sul rischio SIDS, diffondendo i monitor high tech che avrebbe voluto comprare.

Mi sento in  colpa per non averne preso uno“, dice. “Mi sento come se avesse avuto una buona possibilità che sarebbe stato qui con noi e quindi il nostro obiettivo finale è che nessun bambino viva senza questo dispositivo“.

Lei e la sua famiglia hanno già raccolto più di 33 mila dollari ed avevano iniziato a donare i monitor quando la società che li produce e li vende, la Owlet, avendo sentito parlare della Fondazione, ha deciso di donare tramite la fondazione un numero uguale a quello acquistato: in questo modo – assieme alla famiglia – sono stati già donati i primi 100 monitor.

Come funzionano i monitor? L’Owlet Smart Sock utilizza l’ossimetria dell’impulso per tenere traccia dei livelli di frequenza cardiaca e dei livelli di ossigeno del bambino ed è progettato per informare – attraverso una app –  se qualcosa sembra sbagliato.

Il “calzino intelligente” che si fa indossare al bambino ne analizza i parametri e tiene informati i genitori mentre per esempio il bambino sta facendo un sonnellino.

La fondazione richiede di compilare un modulo per poter avere i monitor intelligenti, in cui i genitori devono spiegare perché lo richiedono. Lo scopo è infatti di aiutare chi non può permetterselo.

Una delle mamme a cui l’abbiamo donato ha avuto il primo figlio che gli è morto tra le braccia” – ha detto Palmer – “Ha avuto un altro bambino che è nato prematuro e le abbiamo dato un po’ di sollievo. E’ la sensazione più grande. Sento che questa è l’eredità di Knox.  Sta toccando così tante vite”.  

E voi unimamme cosa ne pensate? Non è una bellissima iniziativa?

 

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