Vaccinazioni obbligatorie: scuole e asili autorizzati dal Garante della Privacy

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Per agevolare l’adempimento degli obblighi relativi alle vaccinazioni, introdotti dalla recente legge che ha reso obbligatori i vaccini per 10 malattie, e per velocizzare i controlli, il Garante per la privacy ha emanato un provvedimento urgente.

Gli elenchi degli iscritti a scuole e asili trasmesse alle Asl per agevolare le famiglie

Il provvedimento del Garante consente di trasmettere alle Asl gli elenchi degli iscritti a scuole e asili, per verificare l’adempimento degli obblighi vaccinali.

Il provvedimento oltre che facilitare i controlli viene incontro alle famiglie per agevolarle negli adempimenti burocratici e nella presentazione di documenti.

Con l’intervento del Garante le scuole e i servizi per l’infanzia potranno inviare direttamente alle Asl gli elenchi dei propri iscritti, contenenti dati non sensibili, ovvero i dati anagrafici generici (nome, cognome, residenza). Questo trattamento di dati, infatti, non è attualmente previsto dalla legge che ha reso obbligatori i vaccini; entrerà in vigore solo nel 2019.

L’intervento del Garante, pertanto, si è reso necessario “per semplificare la vita alle famiglie e consentire un più celere flusso di dati“, come ha spiegato il Presidente Antonello Soro. Anche perché una richiesta in tal senso è stata avanzata dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e da altre amministrazioni.

Gli uffici amministrativi hanno chiesto al Garante di “effettuare uno scambio automatico di dati sulla regolarità vaccinale – anche in assenza di una specifica norma che lo consentisse – al fine di favorire il rispetto degli obblighi vaccinali nei termini previsti dalla legge”.

Per soddisfare questa richiesta il Garante per la Privacy ha adottato con procedura urgente un procedimento a valenza generale che autorizza una comunicazione di dati personali non sensibili dalle scuole alle autorità sanitarie. Dunque, le scuole, sia pubbliche che private, e i servizi educativi per l’infanzia possono trasmettere l’elenco dei loro iscritti alle aziende sanitarie territorialmente competenti. Questi elenchi potranno essere usati per l’attività di verifica delle singole posizioni, ovvero se i bambini sono stati vaccinati nei termini di legge, per l’avvio delle procedure previste, come la convocazione dei genitori in caso di mancata vaccinazione, e anche per la pianificazione delle attività necessarie per mettere a disposizione dei genitori la documentazione prevista dal decreto.

Alcune regioni hanno inoltre chiesto al Garante di poter comunicare direttamente alle scuole, anche tramite le Asl, i dati sui bambini già vaccinati. In modo tale che le scuole sappiano chi sono i bambini in regola con gli obblighi di legge. In questo caso, però, la comunicazione è più complessa, perché i dati sulle vaccinazioni effettuate sono dati sensibili, riguardando la salute degli alunni, dunque è necessaria una specifica procedura. Infatti, anche se il trattamento di dati sensibili non è espressamente previsto da una disposizione di legge, i soggetti pubblici possono chiedere al Garante di consentirne la comunicazione tra amministrazioni pubbliche solo dopo aver adottato una norma regolamentare, con parere conforme del Garante stesso, che specifichi i tipi di dati e di operazioni identificati e resi pubblici a cura dei soggetti che ne effettuano il trattamento, in relazione alle specifiche finalità perseguite nei singoli casi e nel rispetto dei principi indicati del Codice della privacy.

Pertanto, se le scuole, grazie al provvedimento del Garante, possono trasmettere gli elenchi dei loro iscritti alle Asl, a loro volta le Asl non possono ancora trasmettere alle scuole l’elenco dei vaccinati.

Per aiutare famiglie, scuole e regioni, ha spiegato il Garante Antonello Soro, “abbiamo ritenuto ora necessario intervenire, nei limiti che ci sono consentiti dalla legge, per semplificare la vita alle famiglie e consentire un più celere flusso di dati. Ci auguriamo che questo provvedimento ristabilisca chiarezza e limiti i possibili rischi legati a uno scambio dati effettuato in assenza di una regolamentazione omogenea su tutto il territorio“. “Con il nostro provvedimento – ha proseguito – è ora consentita la trasmissione dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl. Al momento, invece, manca un’adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmente ferma la nostra disponibilità a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualmente introdurre ulteriori semplificazioni“.

Per semplificare le procedure, comunque, le aziende sanitarie possono già, di propria iniziativa, inviare alle famiglie i certificati o altre attestazioni vaccinali da consegnare alle scuole, senza dover aspettare che siano i genitori stessi a richiederli; inoltre possono inviare altre comunicazioni relative agli obblighi vaccinali a seguito di accordi con gli istituti scolastici del territorio di competenza.

Che ne pensate unimamme?

Sui vaccini vi ricordiamo le infografiche per fare chiarezza con le spiegazioni del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

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