Terapia Intensiva Neonatale: un corso per aiutare genitori e bambini

Quando nasce un bambino si pensa che la gravidanza sia sempre perfetta. Non si parla mai di complicazioni, di difficoltà, di momenti difficili.

Pensiamo ad esempio ai bimbi nati magari molto prematuri o che dei problemi che necessito il recovero in Terapia Intensiva Neonatale per diverso tempo. Non c’è solo il piccolo a cui bisogna prestare cura e attenzione, ma ci sono anche una mamma e un papà che hanno bisogno di sostegno. Le famiglie vengono lasciate spesso sole, la quotidianità è ribaltata e anche il momento in cui si porterà il bimbo a casa dopo diverso tempo potrebbe essere problematico.

Ecco perché è necessario un supporto: all’ospedale di Rimini è nato addirittura un progetto di formazione e coinvolgimento dei genitori nella gestione del dolore e stress del neonato. 

Il progetto per possono aiutare le famiglie con bambini in Terapia Intensiva Neonatale

Il progetto è nato all’ospedale di Rimini assieme all’associazione “La prima coccola onlus” che offre sostegno materiale e psicologico alle famiglie e ai bambini ricoverati in Tin. Per esempio offre:

  • supporto morale e psicologico ai genitori dei bimbi ricoverati in Tin sia durante sia dopo il ricovero
  • supporto anche materiale alle famiglie che hanno difficoltà economiche
  • promozione e realizzazione di iniziative che prevedono il miglioramento dei reparti di terapia intensiva neonatale
  • corsi di formazione per i soci per fornire supporto ai genitori di bimbi ricoverati
  • sensibilizzazione degli operatori sanitari per la comunicazione delle cure
  • informazione e sensibilizzazione a livello della cittadinanza. 

Il sostegno alle famiglie è fondamentale, perché – se non adeguatamente preparati – i genitori si possono:

  • ammalare di stress-post traumatico o di altri disturbi come depressione o ansia, che ovviamente comprometto in futuro anche il rapporto con il bambino.
  • anche le dimissioni e il ritorno a casa sono momenti delicati: spesso passano mesi dal ricovero al tornare alla vita di tutti i giorni, e i genitori spesso si sentono impreparati a seguire a sufficienza i bisogni del proprio bambino.
  • inoltre, bisogna fare anche i conti con la “vita precedente”, ovvero altri figli o il ritorno al lavoro

Attraverso appunto il percorso di formazione si mira a supportare e coinvolgere i genitori nella cura del bambino, affinché si possa migliorare non solo la sua salute, ma anche quella della famiglia, visto che lo stress può generare parecchia sofferenza.

Il progetto prevede l’uso del libro manuale “Come aiutare i nostri bambini a prevenire dolore e stress in Terapia Intensiva Neonatale” scritto dalla dottoresse Simone e Ancora dell’ospedale di Rimini, pubblicato in 4 mila copie e finanziato dal Rotary Riccione-Cattolica, e di vari video che insegnano ai genitori – guidati dal personale competente – a riconoscere i segnali di stress e di dolore del proprio bambino e riuscire ad alleviarli.

Questo percorso verrà anche presentato a metà ottobre in Canada durante un convegno sull’assistenza intensiva al neonato, come si legge su Riminitoday.

E voi unimamme cosa ne pensate? Noi speriamo venga presto diffuso in tutti gli ospedali.

Intanto vi lasciamo con il post che parla di mamme con bambini in terapia intensiva che sono più a rischio di ammalarsi.

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