Alfie Evans come Charlie Gard: per i medici “non merita” di vivere

Care unimamme, sono passati diversi mesi da quando abbiamo dovuto dire tristemente addio al piccolo Charlie Gard, il bambino che ha commosso e raccolto intorno a sé e alla sua famiglia milioni di persone in tutto il mondo.

Ora un’altra famiglia inglese sta vivendo la stessa angosciante situazione dei genitori di Charlie: sono i genitori di un bambino di nome Alfie Evans, che da un anno è ricoverato in un ospedale di Liverpool.

L’appello dei genitori di Alfie Evans un bambino di 18 mesi che rischia di essere “condannato” a morte


Il piccolo Alfie, in seguito ad un infezione toracica di cui non si conosce ancora la causa, è ricoverato dal dicembre 2016 nell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool. Il piccolo di 18 mesi è nato sano ma nel corso dei primi mesi non ha raggiunto alcune fasi dello sviluppo, iniziando a manifestare movimenti simili a crisi epilettiche, spasmi.

Dopo diverse visite, i medici non hanno però individuato nulla.

Il 14 dicembre del 2016, in seguito ad un’infezione toracica, è stato ricoverato all’Ospedale Pediatrico Adler Hey perché presentava spasmi mioclonici e crisi epilettiche molto forti.

Inizialmente i medici hanno detto ai genitori, Tom Evans e Kate , che il bambino aveva poche ore di vita e quindi è stato anche battezzato, ma Alfie ha smentito i medici. Alfie infatti si è ripreso, sconfiggendo l’infezione e ha ripreso a respirare anche senza macchinari.

Purtroppo successivamente è sopraggiunta un’altra infezione e quindi è stato nuovamente attaccato al ventilatore.

Con il passare del tempo i medici, che non sono giunti a nessuna diagnosi, hanno suggerito ai genitori di staccare la spina nel “migliore interesse” del bambino, com’era accaduto con Charlie Guard.

I genitori però non sono d’accordo e il padre ha spiegato che “per ben tre volte è stato staccato dai macchinari riuscendo a respirare da solo” e ha pubblicato alcuni video su Facebook che mostrano il piccolo Alfie che si stira, si muove, insomma secondo lui c’è ancora speranza.

Da mesi i genitori sono alla ricerca di nuovi specialisti e hanno anche contattato il medico americano che si era interessato di Charlie Guard

Inoltre sembra che un ospedale italiano sia pronto a riceverlo.

Ma l’ospedale inglese si oppone al trasferimento e recentemente, come si legge su LiverpoolEcho, si è appellato all’Alta Corte inglese chiedendo di poter trasferire il bambino in un hospice e staccare le macchine.

Stiamo vivendo un incubo” ha dichiarato il padre di Alfie.

Per l’ospedale la vita di Alfie è inutile” si legge su Facebook. Come per Charlie Gard, infatti, anche in questo caso migliaia di volontari, chiamati Alfie’s Army, si sono mobilitati sui social per raccogliere i fondi necessari a trasferire e far curare Alfie altrove: ad oggi sono state raccolte quasi 50 mila sterline.

E’ stata anche lanciata una petizione su Change per convincere l’ospedale a rilasciare il piccolo Alfie, che ad oggi ha raccolto più di 32 mila firme.

E come nel caso di Charlie Gard, non capiamo perché un ospedale non accetti che altri ospedali vogliano occuparsi di un caso, soprattutto se riguarda un bambino e soprattutto se sono i genitori a volerlo.

Possibile che debba essere un giudice a decidere?

Possibile che una malattia rara debba per forza coincidere con una condanna a morte e non in una ricerca forsennata in una possibile cura?

Noi non la pensiamo così, per questo abbiamo deciso di raccontare la storia del piccolo Alfie e di firmare la petizione.

E voi unimamme, che ne pensate? Aiuterete questa coppia di genitori a far cambiare idea all’ospedale?

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