Bambini usati come armi: la drammatica denuncia ”inascoltata”

Bambino a Kabul, Afghanistan (NOORULLAH SHIRZADA/AFP/Getty Images)

Bambini sempre più vittime delle guerre nel mondo. Usati come soldati, scudi umani, rapiti, vittime di tratte e schiavitù, uccisi, mutilati. Una rassegna degli orrori contenuta nel rapporto denuncia di Unicef “Bambini sotto attacco”.

Bambini usati come armi: la denuncia di Unicef

La denuncia di Unicef sui bambini vittime dei conflitti. “Nessun luogo è sicuro per i bambini, che sono bersaglio nelle loro case, a scuola e nei campi di gioco“.

Nel 2017 la situazione è peggiorata: i bambini che vivono in zone di guerra nel mondo sono stati vittime di un numero impressionante di attacchi. Le parti in conflitto hanno palesemente ignorato le leggi internazionali sulla protezione dei più vulnerabili, come i bambini. Anzi, i bambini sembrano le vittime privilegiate di guerre sempre più feroci.

Nei conflitti in tutto il mondo, denuncia l’Unicef, i bambini sono diventati obiettivi in prima linea, utilizzati come scudi umani, uccisi, mutilati e reclutati per combattere. Stupri, matrimoni forzati, rapimenti e riduzione in schiavitù sono diventati delle tattiche normali nei conflitti dall’Iraq, Siria, Yemen, alla Nigeria, Sud Sudan e Myanmar. In alcuni contesti, i bambini rapiti da gruppi estremisti hanno subito abusi anche dopo il rilascio, quando sono stati presi in custodia dalle forze di sicurezza.

Altri milioni di bambini stanno pagando il prezzo indiretto di questi conflitti, soffrendo di malnutrizione, malattie e traumi, dato che i servizi di base – inclusi accesso a cibo, acqua e servizi igienici e sanitari – vengono loro negati, danneggiati o distrutti durante i combattimenti.

Conflitto israelo-palestinese (ABBAS MOMANI/AFP/Getty Images)

I bambini vengono presi di mira ed esposti ad attacchi e violenze brutali nelle loro case, a scuola e nei parchi giochi“, ha affermato Manuel Fontaine, Direttore dei Programmi di Emergenza di Unicef. “Al ripetersi di questi attacchi anno dopo anno, non possiamo diventare insensibili. Questa brutalità non può diventare la nuova normalità“, ha ribadito Manuel Fontaine.

Nel corso del 2017 denuncia Unicef:

  • In Afghanistan, circa 700 mila bambini sono stati uccisi nei primi 9 mesi dell’anno;
  • nella Repubblica Centrafricana, dopo mesi di continui conflitti, un marcato aumento delle violenze ha provocato  la morte, lo stupro, il rapimento e il reclutamento da parte di gruppi armati di diversi bambini;
  • nella regione Kasai della Repubblica Democratica del Congo, le violenze hanno costretto 850.000 bambini a lasciare le proprie case, mentre oltre 200 centri sanitari e 400 scuole sono stati attaccati. Si stima che 350.000 bambini abbiano sofferto di malnutrizione acuta grave;
  • nel Nord-Est della Nigeria e in Camerun, Boko Haram ha costretto almeno 135 bambini ad agire come attentatori suicidi portatori di bombe, un numero quasi cinque volte più elevato rispetto al 2016;
  • in Iraq e Siria, i bambini sarebbero stati usati come scudi umani, intrappolati sotto assedio, presi di mira dai cecchini e hanno vissuto in mezzo ad intensi bombardamenti e violenze;
  • in Myanmar, i bambini Rohingya hanno sofferto e sono stati testimoni di terribili e diffuse violenze, sono stati sotto attacco e costretti a lasciare loro case nello Stato di Rakhine, mentre i bambini nelle aree remote di confine negli stati di Kachin, Shan e Kayin hanno continuato a soffrire le conseguenze delle tensioni in corso tra le Forze Armate del Myanmar e i gruppi armati delle diverse etnie;
  • in Sud Sudan, dove il conflitto e l’economia al collasso hanno portato alla dichiarazione di carestia in diverse parti del Paese, oltre 19.000 bambini sono stati reclutati in forze e gruppi armati e più di 2.300 bambini sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto a dicembre 2013.
  • in Somalia, sono stati segnalati 1.740 casi di reclutamento di bambini nei primi 10 mesi del 2017;
  • in Yemen, circa 1.000 giorni di conflitto hanno causato almeno 5.000 bambini morti o feriti, secondo dati verificati, ma il numero reale potrebbe essere molto più alto. Più di 11 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria. Degli 1,8 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione, 385.000 sono malnutriti gravemente e a rischio di morte se non curati urgentemente;
  • nell’Ucraina orientale, 220.000 bambini hanno vissuto sotto costante minaccia di mine e altri residui bellici esplosivi a causa dei 500 chilometri della “linea di contatto” – la striscia di terra dove i combattimenti sono più gravi – diventando uno dei luoghi più contaminati dalle mine sulla terra.

Unicef fa appello a tutte le parti in conflitto affinché rispettino gli obblighi imposti dalle leggi internazionali e  interrompano immediatamente le violazioni contro i bambini e smettano di prendere a bersaglio le infrastrutture civili, inclusi scuole e ospedali.

Unicef chiama in causa anche gli Stati con influenza sulle parti in conflitto affinché usino la loro influenza per proteggere i bambini.

Sarà ascoltato questo appello?

Il rapporto dell’Unicef è pubblicato sul sito web ufficiale dell’Unicef internazionale.

Cosa dire unimamme? Non c’è molto da commentare su questa situazione.

Vi ricordiamo il nostro articolo: Papa Francesco contro la guerra: il bambino con il fratellino come foto simbolo

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