Fumi in casa o sul balcone? Ecco che danni stai procurando ai tuoi figli

Fumare balcone

Se ogni tanto ti capita di fumare in presenza dei tuoi figli, forse non sai che il tuo gesto è un serio attentato alla loro salute.

Quando si parla di “fumo passivo” in molti pensano di non recare alcun danno se escono a fumare in balcone o fanno areare le stanze prima che vi entri un bambino. Ma purtroppo non è così semplice salvaguardare la salute degli altri (e in special modo dei bambini).

Basta un abbraccio con un fumatore

In realtà uno studio condotto dai Dipartimenti di Medicina interna e di Pediatria e Neuropsichiatria della Università di Roma Sapienza, pubblicato sulla rivista medica Thorax, ha dimostrato che è dannoso anche il fumo di “terza mano”, ovvero quello originato dai prodotti di combustione sprigionati dalle sigarette che si deposita su tutto ciò che è entrato in contatto con il fumo, come i vestiti della mamma, le pareti, i mobili e gli oggetti di una stanza o di un’auto. Le sostanze tossiche infatti possono rimanere depositate anche per mesi e basta un semplice contatto con la pelle del bambino (un abbraccio a una persona che ha appena fumato, sedersi sul divano, ecc) perché il piccolo rischi la salute.

Già perché secondo lo studio, i bambini sottoposti a fumo passivo o a fumo di terza mano non sono solo a rischio di malattie respiratorie, ma anche di problemi cardiovascolari. «Avere un rischio cardiovascolare aumentato non vuol dire che il figlio di fumatori rischia un infarto – spiega il primo autore dello studio, il professor Lorenzo Loffredo – ma che potrebbe avere un rischio aumentato di eventi cardiovascolari in età adulta»

 

Il problema è infatti che fumo aumenta lo stress ossidativo e diminuisce la biodisponibilità di ossido nitrico che protegge da aterosclerosi e rischio cardiovascolari. «Lo studio italiano – ha dichiarato Anna Maria Zicari – ha valutato la produzione di ossido nitrico in un gruppo di bambini figli di fumatori e in un gruppo di controllo. I figli di fumatori hanno dimostrato di avere una minore produzione di ossido nitrico e più stress ossidativo rispetto ai figli di non fumatori con conseguente alterazione della dilatazione arteriosa».

Fumi in auto quando sei sola? Il rischio è comunque altissimo

Nonostante le norme sul fumo passivo siano sempre più pressanti, in realtà non bastano a salvaguardare chi non fuma, e in primis i bambini. Perché la legge vieta di fumare in automobile se presenti minori o donne in gravidanza, ma nulla vieta di farlo quando siamo soli (abitudine che ha circa il 65% degli italiani). Peccato che sia proprio ’automobile il luogo più a rischio In Italia perché, a causa della limitatezza dello spazio, le concentrazioni tossiche sono 20 volte più alte di quelle domestiche. 

Che ne dite, Unimamme fumatrici: non vi pare un ottimo motivo per smettere di fumare?

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