Morire di crepacuore è possibile, le più vulnerabili sono le donne

morire di crepacuore

Morire di crepacuore è possibile e le più vulnerabili sono le donne. Le rivelazioni di una cardiochirurga.

Il cuore umano è una macchina fantastica. Ha un funzionamento semplice, basato su un meccanismo sofisticato e complesso. Praticamente è una pompa, rendendo possibile l’afflusso di sangue al resto del corpo. I suoi battiti medi sono circa 70 al minuto, circa 100 mila al giorno. Il cuore non si ferma mai, è uno dei primi organi che si formano nel feto e inizia a battere a circa 4 settimane di gestazione. Da quel momento, salvo problemi, non si ferma mai, continua a battere fino alla morte.

Il nostro cuore è instancabile, ma può essere vulnerabile. Anticamente si pensava che il cuore fosse il centro dell’anima e delle emozioni. Oggi, grazie agli studi scientifici sappiamo che non è così, tuttavia se il cuore non è il centro delle nostre emozioni possono influenzarlo in modo importante. Questo non è nulla di nuovo, se non sapere che di crepacuore, ovvero lo strazio che ci assale quando finisce bruscamente una storia d’amore, ha ripercussioni sul nostro cuore. Tanto che di crepacuore di può morire.

Morire di crepacuore secondo una cardiochirurga

Sappiamo che le emozioni forti possono avere effetti sul cuore. Il petto è quella parte del nostro corpo dove si concentrano le sensazioni più intense, da quelle positive a quelle negative: il batticuore quando siamo innamorati ed emozionati, la tensione quando siamo spaventati o ansiosi, il dolore sordo quando abbiamo perso qualcuno. Quando siamo euforici o spaventati possiamo sentire il cuore saltare un battito per l’emozione.

Non dovrebbe sorprendere, dunque, che sia possibile morire di crepacuore, ovvero di quel dolore forte e acuto dato dalla perdita della persona amata o di una persona cara in genere. Lo sostiene la cardiochirurga australiana Nikki Stamp, vera appassionata di cuori.

Può succedere di morire di crepacuore perché le nostre emozioni e il benessere mentale hanno un impatto reale sulla salute dei nostri cuori.

In presenza di shock molto forti si può verificare quella che si chiama la “sindrome del cuore infranto”, che comporta dolori molto forti al petto, simili a quelli di un attacco di cuore senza essere tuttavia un attacco di cuore. Gli effetti sulle coronarie non sono quelli di un infarto, tuttavia lo choc e il forte dolore emotivo provocano spasmi alle coronarie simili a quelli dell’attacco di cuore. La “sindrome del cuore infranto” è causata da uno shock improvviso e molto forte, simile appunto all’attacco di cuore.

Le emozioni, infatti, rilasciano grandi quantità di ormoni come adrenalina, noradrenalina e dopamina che portano le arterie coronarie allo spasmo e a comprimersi, limitando l’apporto vitale di sangue alle cellule del muscolo cardiaco, che a loro volta porta a sintomi di infarto. Il nome medico di questo problema è cardiomiopatia takotsubo, o cardiomiopatia stress-indotta. Takotsubo è il nome di una pentola per la pesca del calamaro utilizzata dai pescatori giapponesi, che assomiglia ad un cuore danneggiato. La cardiomiopatia è la malattia del muscolo cardiaco.

Crepacuore: le donne ne soffrono di più

Le donne sono più sensibili alla “sindrome del cuore infranto” o crepacuore. Circa il 90% delle persone colpite da questa patologia sono donne. Una sensibilità che non dipende dall’emotività delle donne, ma da una condizione fisiologica, come gli ormoni, alcuni processi cellulari o segnali del corpo. Gli scienziati ne stanno studiando ancora i meccanismi.

Inoltre, se gli estrogeni proteggono il cuore, quando iniziano a diminuire in menopausa, il cuore delle donne diventa più vulnerabile, in particolare i vasi sanguini.

Comunque, dalla “sindrome del cuore infranto” la maggior parte delle persone guarisce bene.

Una delle condizioni più pericolose per la morte di crepacuore è diventare vedovi. La perdita del compagno o della compagna di una vita è un dolore fortissimo che di solito colpisce le persone in età avanzata, dunque quando sono più deboli. Anche in questo caso le donne sono le più esposte a questi rischi.

In caso di perdita della persona amata, il dolore causa una frequenza cardiaca più elevata, una pressione più alta e un aumento dei battiti cardiaci anormali. Tutti fenomeni che causano un elevato stress sul cuore, che è anche maggiormente esposto alla coagulazione, che intasa le arterie.

Secondo uno studio, il primo giorno dopo la perdita della persona amata il rischio di attacco di cuore è 16 volte superiore al normale. Nelle vedove il tasso di mortalità e di 66 volte superiore nei primi 30 giorni.

Perché gli uomini muoiono più facilmente subito dopo la morte della partner? Probabilmente perché nel momento in cui hanno perso la persona amata, spiega questa esperta, molti avevano già perso anche la persona amica o confidente. In quest’ultimo caso si tratta soprattutto di donne. Inoltre, l’aumentata mortalità può essere legata al fatto che spesso è la donna ad occuparsi della salute dell’uomo. Quando lei non c’è più non c’è più nessuno che spinga l’uomo a prendersi cura di se stesso.

Quando viene a mancare un partner, il rischio di sviluppare la fibrillazione atriale è di circa una volta e mezzo di quello della popolazione generale. La fibrillazione atriale è un ritmo cardiaco anormale che può portare a problemi come insufficienza cardiaca o coaguli.  Questo accade perché i sistemi nervoso e ormonale si attivano in un momento di stress e possono causare un battito cardiaco anomalo. Un fenomeno che si verifica più di frequente nei giovani, con un rischio elevato fino ad un anno dopo la morte del partner.

Anche la separazione e il divorzio hanno i loro effetti sul cuore, anche se non così gravi come in caso di morte del partner. Per le donne divorziate, il rischio di infarto è tra le 1,29 e le 1,39 volte più elevato rispetto alle donne che rimangono sposate. Gli uomini divorziati corrono gli stessi rischio, con le probabilità di prendere un infarto 1,38 volte più elevate rispetto ad altri uomini sposati.

La differenza tra uomini e donne è quando si risposano. Quando si tratta di uomini il rischio di attacco di cuore diminuisce, ma lo stesso non succede alle donne quando trovano un nuovo compagno. Il rischio di un divorzio sulla salute del cuore di una donna è simile a quello del fumo e della pressione alta.

Comunque, più divorzi si hanno più il cuore sta peggio.
Un altro importante fattore di rischio, poi, è la depressione, soprattutto per le donne. La depressione, infatti, può danneggiare il cuore e i vasi sanguigni anche nelle persone che non avevano problemi cardiaci. Le donne che soffrono di depressione hanno un rischio di problemi cardiaci 1,5 volte superiore delle donne non depresse.
Inoltre, uno studio ha dimostrato che la depressione aumenta di 1,6 volte il rischio di infarto. Il motivo è dovuto alla produzione di citochine nelle persone con depressione. Le citochine sono sostanze che attivano il sistema immunitario e causano infiammazioni nocive.
Che ne pensate unimamme?

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