1 persona su 4 ha carenza di ferro: 5 consigli per rimediare

Il 25% della popolazione ha problemi di ferro, questo però è indice di malattie croniche.

L’anemia da carenza di ferro interessa 1 persona su 4 e determina la morte di 800 mila pazienti in tutto il mondo.

Per individuare questo problema basta un esame del sangue, ma solo in 1 caso su 3 viene approfondito.

Si tratta di un problema che è diffuso anche tra i bambini e che diventa più evidente nelle persone anziane, soprattutto dopo i 65 anni.

Due milioni di anziani con malattie croniche respiratorie, cardiache e intestinali presentano bassi livelli di ferro.

“I medici tendono a considerare il fenomeno un disturbo ‘banale’, a meno che i livelli di emoglobina non arrivino a livelli allarmanti” ha dichiarato Francesco Perticone, presidente della Simi, la Società italiana di Medicina Interna.

Il presidente della Simi ha sottolineato che negli ultimi anni si osserva che negli anziani la carenza di ferro rappresenta un fattore predittivo delle malattie croniche, ma ne aggrava anche il decorso.

Si incrementa così anche il rischio di mortalità e riospedalizzazione.

Per questo motivo è stato intrapreso uno studio multicentrico su 2 mila pazienti per vagliare l’impatto della sideropenia nelle malattie croniche più diffuse.

“Oggi abbiamo a disposizione diverse strategie terapeutiche innovative per far fronte a questo problema, ma dobbiamo aumentarne la conoscenza, anche tra i medici” aggiunge Antonio Pietrangelo, presidente eletto della Simi, coordinatore dello studio.

“Esistono farmaci iniettabili innovativi che consentono di far accrescere i livelli di ferro nel paziente in modo più rapido ed efficiente” ha dichiarato.

Ecco quindi 5 regole per una dieta ricca di ferro:

  • le carni rosse magre vanno bene, sì anche a tacchino e pollo
  • una buona assimilazione di ferro è garantita dall’assunzione di pesce: salmone, merluzzo, tonno
  • sfruttate al meglio la minore quantità o minore assimilabità del ferro presente nella verdura, in legumi e cereali, assumete nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina c (agrumi, pomodori, cavoli, broccoli e peperoni), vitamina A (tuorlo d’uovo, carota, zucca, fegato e olio di merluzzo) e cisteina (contenuta nella carne e nel pesce).Questi accorgimenti consentono un assorbimento maggiore di 2 o 3 volte del normale
  • evitate di assumere a distanza ravvicinata bevande come caffè, tè e cacao, riducono l’assimilazione di ferro
  • non associare nello stesso pasto alimenti ricchi di ferro con latte e derivati, ne riducono l’assorbilento

Unimamme, cosa ne pensate di questi consigli di cui si legge su Ansa?

Noi vi lasciamo con alcuni consigli sull’alimentazione nella prima infanzia.

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