La foto della bimba migrante in lacrime al confine Usa vince il World Press Photo

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Bimba migrante piange mentre sua madre viene perquisita dalla polizia al confine tra Messico e Stati Uniti (John Moore/Getty Images)

La foto della bimba migrante in lacrime al confine Usa vince il World Press Photo. Un’immagine che scioccò e commosse il mondo.

Le grandi immagini sono quelle che fanno la storia, che raccontano un evento significativo dell’attualità e diventano a loro volta icone emblematiche. È il caso della foto scattata sul confine tra Messico e Stati Uniti dal reporter John Moore nel momento in cui alcuni migranti honduregni che cercavano di attraversare il confine per entrare negli Usa sono stati fermati dalla polizia. Una foto drammatica che mostra una bambina mentre che piange disperata, mentre la madre viene perquisita. È l’immagine della bimba con jeans al ginocchio e maglia rossa che tutti conosciamo. Questa foto ha vinto il prestigioso premio World Press Photo, il più importante premio di fotogiornalismo al mondo.

Foto bimba migrante in lacrime vince il World Press Photo

La scorsa estate la foto aveva fatto il giro del mondo, suscitando commozione e polemiche, oggi quella foto è ha vinto il prestigioso World Press Photo. Si tratta dell’istantanea che ritrae una bimba migrante honduregna, vestita di jeans, maglia rossa e scarpe rosse, che piange disperata mentre la madre viene perquisita dalla polizia al confine tra Messico e Stati Uniti.

Per molti mesi questa foto è stata l’immagine simbolo della crisi dei migranti e del tentativo degli abitanti dell’America Latina di entrare negli Stati Uniti, alla ricerca di una vita migliore per sé e soprattutto per i propri figli. Persone in fuga dalla povertà e da Paesi che attraversano gravissime crisi politiche e sociali, dove la vita è impossibile. Violenze, guerriglia urbana, criminalità diffusa, lassismo dei governi, molti dei quali corrotti, situazioni di guerra civile perenne, rendono questi Paesi luoghi impossibili per vivere.

Così si tenta la migrazione altrove, in questo caso verso gli Stati Uniti, alla ricerca di una vita migliore e per trovare lavoro. Un fenomeno che si è allargato talmente tanto da aver fatto esplodere l’insofferenza dei cittadini Usa – e non solo -, sebbene ognuno di loro sia figlio di migranti.

Lo scorso 12 giugno, mentre era al confine tra Messico e Stati Uniti, John Moore stava scattando le foto per documentare l’evento, con il fermo e le perquisizioni a carico dei migranti che tentavano di entrare negli Usa. Tra di loro c’erano anche degli honduregni richiedenti asilo.

John Moore, fotografo di Getty Images, ha scattato alcune foto dei migranti bloccati dalla polizia. Tra loro c’era anche una mamma insieme con una bambina di due anni che piangeva, mentre la madre veniva perquisita dalla polizia. La foto ha fatto subito il giro del mondo, diffusa anche attraverso i social network, ed è diventata l’immagine simbolo della crudeltà contro i migranti e della condanna della campagna di Donald Trump contro gli immigrati (suo nonno emigrò dalla Germania agli Usa in modo irregolare). Tuttavia è bastata questa foto e il clamore che ha suscitato per far tornare sui suoi passi Trump riguardo alla politica della separazione dei bambini migranti dalle loro famiglie. In Usa una questione drammatica è stata adottata un po’ ovunque.

La foto della bambina in lacrime, però, è una icona del nostro tempo nel mostrare il dramma dei migranti e la sofferenza dei più piccoli. Non a caso ha vinto l’edizione 2019 del prestigioso premio World Press Photo of the Year. Il vincitore è stato annunciato al World Press Photo Awards Show ad Amsterdam nel corso dell’esclusiva cerimonia di premiazione del concorso, nato in Olanda nel 1955.

Il World Press Photo è il più importante premio di fotogiornalismo al mondo e premia le foto di diverse categorie. Le immagini finaliste saranno esposte in anteprima mondiale al Palazzo delle Esposizioni, a Roma, dal 25 aprile al 26 maggio.

I vincitori del World Press Photo 2019.

Che ne pensate unimamme? Siete contente che a vincere sia stato un honduregno (iStock)

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