Figlio del boss accompagnato in Ferrari alla Prima Comunione: è polemica

Il figlio di un boss di Bari è arrivato nella chiesa dove ha ricevuto la Prima Comunione in Ferrari. Il parroco si ribella.

Avevamo raccontato la storia che ad aspettare una bambina che per il suo compleanno, all’uscita della scuola, ci fosse una limousine. Furono tante le polemiche che sono state sollevate dai genitori degli altri bambini. Una mamma ha anche scritto un post si Facebook indirizzato alla preside della scuola, dove esprimeva tutto il suo disappunto per la vicenda.

Risale a qualche giorno fa la notizia che ad aspettare un bambino fuori ad una Chiesa di Bari, per la sua comunione, una Ferrari. Un episodio verificatosi, come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, in quartiere difficile del capoluogo pugliese, quello Libertà, dove sono andati in scena dei festeggiamenti a dir poco sfarzosi durante il turno delle comunioni nella chiesa del Redentore. Anche il parroco ha espresso il disappunto sulla vicenda.

Una Ferrari aspetta un bambino di 9 anni per festeggiare la sua comunione

Nell’ultima domenica di aprile, nella chiesa del Redentore di Bari, si stavano svolgendo le comunioni di bambini di età compresa tra i 9 ed i 10 anni. Ad attendere un bambino di 9 anni, figlio di un boss detenuto in carcere al quale non era stata concessa l’autorizzazione per assistere alla festa del figlio, c’era una Ferrari.

L’episodio non è passato inosservato. Il parroco Don Antonio D’Angelo non è stato contento della macchina che il bambino ha trovato all’uscita della Chiesa: “Mai viste cose simili, che detesto e non approvo affatto. Non hanno nulla a che vedere con i sacramenti”.

Nello stesso giorno anche un altro bambino ha ricevuto una “sorpresa”. Ad attenderlo alla fine della celebrazione uno spettacolo di fuochi pirotecnici non autorizzato. Uno spettacolo durato diversi minuti, sembrerebbe quasi 5 , che è stato sentito da quasi tutto il quartiere e scambiato con la festa del Santo Patrono, San Nicola: “Degno della migliore festa patronale”.

Il parroco don Antonio D’Angelo non si capacita ancora: “E pensare che, proprio durante l’omelia, avevo ironizzato, invitando i fedeli a non trasformare i sacramenti in fuochi d’artificio. Ma mai avrei pensato a quello che sarebbe successo dopo. Tutto ciò è davvero assurdo”.

Non sarebbe il primo episodio verificatosi nella Chiesa, come confermato dal parroco. Qualche settimana fa lo spettacolo pirotecnico è andato in scena per festeggiare addirittura la prima confessione di un altro bambino circondato dall’acclamazione e dall’entusiasmo dei parenti: “Atteggiamenti che detesto e che disapprovo nel modo più assoluto, ma purtroppo bisogna fare i conti con chi non rispetta il sacramento”.

Nessuno delle forze dell’ordine è intervenuto per impedire il grande spettacolo pirotecnico: “Noi le allertiamo sempre, ma i controlli in un quartiere a rischio come questo devono esserci sempre, a prescindere da casi come questi legati ai festeggiamenti per la prima comunione”.

Anche il direttore dell’oratorio, Don Francesco Preite, ha preso le distanze dall’accaduto: “Simili episodi sono intollerabili perché contrastano con il senso più profondo e religioso. Ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare altri valori”.

Voi unimamme cosa pensate di questi episodi?

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