L’uso dello smartphone prima di andare a dormire è dannoso, dice la scienza

smartphone prima di dormire
Smartphone a letto (iStock)

L’uso dello smartphone prima di andare a dormire è dannoso, dice uno studio scientifico.

Si moltiplicano gli studi scientifici sull’utilizzo dello smartphone e gli effetti sulla salute. Uno recente ha indagato cosa accade quando si utilizza lo smartphone prima di andare a dormire e avrebbe scoperto che gli effetti non sono positivi. Stare davanti allo schermo prima di addormentarsi causerebbe disturbi del sonno.

Usare lo smartphone prima di andare a dormire fa male

L’uso eccessivo dello smartphone non fa bene alla salute, ripetono molti studiosi, se poi si trascorre molto tempo davanti agli schermi retroilluminati prima di andare a dormire, il rischio è quello di soffrire di disturbi del sonno, soprattutto se si è adolescenti. I ragazzi, come sappiamo bene, sono quelli che passano più tempo con gli occhi incollati agli schermi dei telefoni cellulari, che si portano perfino a letto. Ecco, andare a letto con lo smartphone e utilizzarlo fino a pochi istanti prima di coricarsi non va affatto bene, ricordatelo unimamme!

A sostenere gli effetti nocivi dell’uso eccessivo degli smartphone è uno studio condotto in collaborazione tra diversi istituti olandesi: l’Istituto olandese di neuroscienze, l’UMC di Amsterdam, e l’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente. Lo studio è stato presentato alla riunione annuale della Società europea di endocrinologia a Lione, in Francia.

Secondo i ricercatori olandesi, i giovani che durante il giorno passano quattro ore o un tempo più lungo a contatto oculare diretto con lo schermo del proprio smartphone si addormentano circa 30 minuti dopo dei coetanei che trascorrono solo un’ora davanti allo schermo. Inoltre, nelle persone che sono maggiormente dipendenti dallo smartphone i ricercatori hanno riscontrato lunghe pause nella fase rem del sonno e numerosi segnali di mancanza di riposo durante il giorno seguente.

Insomma l’uso eccessivo dello smartphone, soprattutto prima di dormire, causa una serie di disturbi del sonno che tuttavia, precisano i ricercatori, non sarebbero irreversibili. Infatti, sarebbe sufficiente una settimana per “disintossicarsi” dagli effetti negativi degli schermi e tornare alla normalità. Riducendo l’esposizione alla luce dello smartphone di sera, gli adolescenti possono migliorare la qualità del sonno, ridurre i sintomi di affaticamento, la mancanza di concentrazione e gli sbalzi d’umore già dopo una sola settimana.

Il professor Dirk Jan Stenvers, del dipartimento di endocrinologia e metabolismo presso l’UMC di Amsterdam, spiega: “Noi mostriamo, molto semplicemente, che questi disturbi del sonno possono essere facilmente invertiti riducendo al minimo l’uso dello schermo la sera. Sulla base dei nostri dati – aggiunge -, è probabile che i disturbi del sonno degli adolescenti e l’insorgenza ritardata del sonno siano almeno in parte provocati dalla luce blu degli schermi“. Luce blu che illumina non solo lo smartphone, ma anche gli schermi di tablet e computer. Quindi il suggerimento di ridurre il tempo davanti agli schermi alla sera vale anche per questi dispositivi elettronici.

La conclusione dello studio, tuttavia, è formulata soltanto come ipotesi, perché per accertarla occorrono ulteriori studi, precisano gli stessi ricercatori.

Lo studio, infatti, è stato condotto su un campione di soli 25 adolescenti e secondo altri studiosi non sarebbe attendibile. È quanto sostiene Kevin McConway, professore emerito di statistica applicata presso la Open University, secondo il quale lo studio olandese offrirebbe degli spunti interessanti ma non sufficienti a formulare una conclusione certa. Il problema riguarda non solo il ridotto campione di studio, ma anche i dati che non sarebbero sufficientemente approfonditi e là dove lo sono non sarebbero stati ancora verificati dalla comunità scientifica. “Le differenze nei modelli di sonno tra gli utenti che frequentemente si addormentano con lo schermo acceso e quelli ai quali accade raramente – spiega McConway – possono essere causati da modalità differenti di utilizzare lo smartphone o potrebbero non avere nulla a che fare con quello. E ci sono molti altri potenziali motivi che potrebbero giustificate i miglioramenti nel sonno quando gli utenti sottoposti allo studio non usavano smartphone o tablet per una settimana“.

La questione, pertanto, va approfondita. Nulla toglie, tuttavia, di ridurre l’uso eccessivo dello smartphone, soprattutto prima di andare a letto. Un consiglio che può valere per tutti, ragazzi e adulti.

Che ne pensate unimamme?

Sullo studio olandese ha scritto Agi.

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