Il cranio del bambino si trasforma durante il parto: le incredibili immagini

cranio bambino parto
Neonato (iStock)

Il cranio del bambino durante il parto e la sua capacità di trasformazione. Le immagini.

Durante il parto il cranio del feto è capace di trasformazioni straordinarie. Le ossa e il cervello si deformano per consentire alla testa di passare attraverso il canale del parto. Una condizione già conosciuta, ma che per la prima volta viene mostrata in dettaglio con immagini in 3D.

Come cambia il cranio del bambino durante il parto: le immagini in 3D

Il cranio e il cervello dei feti, appena prima della nascita, hanno una capacità di modificarsi incredibile. La testa del bambino, infatti, deve passare attraverso lo stretto canale del parto e pertanto deve adattarsi all’ambiente.

Questo è possibile grazie al fatto che le ossa della calotta cranica non si sono ancora fuse, quindi sono flessibili e mobili. Lungo le linee di giunzione delle ossa craniche sono presenti delle zone molli, le cosiddette fontanelle, che permettono alle ossa di spostarsi e sovrapporsi. Le fontanelle si chiuderanno e le ossa si fonderanno solo dopo la nascita del bambino, durante il primo anno di vita. Questa flessibilità del cranio permette non solo il passaggio della testa attraverso il canale del parto ma anche l’espansione del cervello all’interno della scatola cranica nel primo anno di vita del bambino.

Al momento del parto, nella fase avanzata del travaglio, la testa del bimbo si deforma per facilitare il suo passaggio attraverso il canale del parto. Le ossa della calotta cranica si spostano e si sovrappongono fino a dare alla testa del bambino una forma conica e anche il cervello all’interno si adatta di conseguenza.

Questa trasformazione naturale, eppure straordinaria, era ovviamente conosciuta ma finora non era stata vista in dettaglio come è stato possibile grazie ad uno studio scientifico che ha utilizzato l’imaging a risonanza magnetica (MRI) o risonanza magnetica tomografica, una tecnica che ha permesso di acquisire immagini in 3D della testa del feto al momento della nascita.

Immagini 3D del cranio del bambino prima del travaglio (A, C, E) e nella seconda fase del travaglio (B, D, F).
https://doi.org/10.1371/journal.pone.0215721.g004

Lo studio è stato condotto dall’Université Clermont-Auvergne di Clermont Ferrand, in Francia, e pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE. Grazie alle immagini dettagliate in 3D è stato possibile esaminare con precisione il cranio del feto durante il parto e la sua deformazione, con scoperte interessanti.

Grazie a questo studio, infatti, si è scoperto che lo stress che i neonati subiscono durante la seconda fase del travaglio è maggiore di quanto si credesse.

Lo studio è stato effettuato su un campione di sette donne incinte, volontarie, di età compresa tra i 23 e i 34 anni, esaminate con la risonanza magnetica a 36-39 settimane di gravidanza prima del travaglio e poi  durante il travaglio, dopo la completa dilatazione della cervice. La deformazione del cranio del feto durante il travaglio, secondo il fenomeno conosciuto come fetal head molding, è stata osservata in tutti e i sette casi presi in esame. Le ossa del cranio e il cervello si sono modificati, in diversi gradi, assumendo la singolare forma conica per facilitare il passaggio del bambino nel parto vaginale. In tutti i casi, i ricercatori hanno osservato che il cranio e il cervello sono stati sottoposti a uno stress maggiore di quello immaginato.

Dopo la nascita, il cranio dei bambini è ritornato subito alla forma precedente al parto in cinque casi su sette, mentre negli altri due ci è voluto un po’ di più. Due neonati che avevano subito una forte compressione sono nati con un cesareo d’urgenza, mentre un altro è nato con un parto naturale con poche spinte. Nei bambini alcune ossa del cranio sopportano la deformazione meglio di altre e in questi casi può essere favorito un parto più facile.

Lo studio francese è importante anche per i dettagli che ha fornito sul movimento dei tessuti materni e fetali, in precedenza non visibili con i semplici esami ecografici. Grazie a questo studio, inoltre, sarà possibile esaminare meglio le lesioni da parto nei neonati e trovare la loro origine.

Lo studio francese è stato citato da Focus.

Che ne pensate unimamme di queste scoperte?

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