Alvin finalmente al sicuro dopo l’inferno dell’Isis | FOTO

Alvin finalmente al sicuro dopo l’inferno dell’Isis | FOTO – Universomamma.it |cretits FanPage

Alvin è arrivato in italia dopo essere stato portato via dalla mamma 5 anni fa per unirsi all’Isis. L’abbraccio con il papà e le sorelle maggiori.

E’ finalmente tornato a casa il ragazzino di 11 anni che 5 anni fa è stato portato in Siria dove è cresciuto tra le fila dell’Isis. La madre, di origini albanesi, si era unita allo Stato islamico, ma ora è tornato in Italia dove a riabbracciarlo ha trovato il papà e le sorelle maggiori. E’ tornato a casa grazie a diversi enti istituzionali ed organizzazioni che sono riusciti a trovare un corridoio umanitario: “Ora salviamo altri bimbi, gli Stati prendano esempio dal nostro Paese”.

Alvin, il bambino dell’Isis è tornato in Italia: “Non mi facevano andare a scuola”

Sono le 6.40 di mattina dell’8 novembre, quando Alvin è arrivato all’aeroporto di Fiumicino.  Alvin, con jeans, giubbotto blu ed un cappellino rosso, appena sceso dall’aereo è apparso sereno e sorridente. La polizia di stato ha comunicato: “Missione compiuta, il piccolo Alvin è a casa, in Italia”.

Alvin finalmente al sicuro dopo l’inferno dell’Isis | FOTO – Universomamma.it

Finalmente il picco ha potuto riabbracciare le due sorelle maggiori ed il padre che lo aspettava: “Te l’ho detto che tornavi a casa. Sei diventato grande, sei un ometto”. Adesso deve solo tornare a Barzago, in provincia di Lecco, dov’è nato e dove viveva con il padre, le due sorelle e la madre. E’ stata la donna a sequestrarlo nel 2014 e trascinarlo su di un aereo e portato in Siria per unirsi ai combattenti dell’Isis. Da quel giorno ha dovuto di re addio alla scuola, dimenticare l’italiano, imparare  e parlare solo in arabo e cambiare nome, li si chiamava Yusuf.

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Alvin finalmente al sicuro dopo l’inferno dell’Isis | FOTO – Universomamma.it

Per riportare il piccolo a casa è stato Fondamentale il lavoro congiunto di Scip, Mezzaluna Rossa, consolato albanese e Croce Rossa. Dopo aver individuato il minore in un campo profughi di Al Hol, portato li dopo la presunta morte della madre in un attacca, nel nord est della Siria è stata avviata un’operazione, nell’agosto 2019 per riportarlo a casa. Nell’operazione, coordinata con il Servizio per la cooperazione di Polizia (SCIP), ha visto prima il trasporto del minore verso Damasco in una colonna umanitaria, poi il suo trasferimento fino al confine con il Libano e infine la presa in carico da parte dell’ambasciata italiana a Beirut che ha organizzato il volo di rientro verso l’Italia, come riportato da FanPage.

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Il procuratore aggiunto antiterrorismo della Procura di Milano, Alberto Nobili, ha sottolineato: “È il primo caso in Europa, di un orfano dei teatri di guerra, restituito ai suoi affetti, alla sua casa. Un gioco di squadra straordinario: coltiviamo l’orgoglio italiano, quando vogliamo siamo capaci di tanto”. In seguito ha ricordato le conversazioni che avvenivano tra il piccolo ed il padre: “Da intercettazioni ricordo questo grido disperato di Alvin, che diceva al padre: “qui non mi fanno andare a scuola, mamma si veste come una ninja”, come a dire “sai papà sono finito in un mondo surreale”. Ecco perché oggi si apre una pagina nuova, laggiù sono tanti i bambini da salvare”, come riportato da Repubblica.

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Maria Josè Falcicchia, dirigente dello Scip ha raccontato di come sono riusciti a stabilire un rapporto con Alvin: “E’ un bambino che guarda e sorride. Parla solo arabo, mentre capisce e scambia qualche battuta in albanese“. Per il momento sembrerebbe che abbia dimenticato la lingua italiana, ma “non sono state necessarie tante parole, non è stato difficile stabilire un contatto. Con batti il 5 ci siamo riusciti subito. Non volevamo essere invadenti, abbiamo pian piano recuperato la sua fiducia negli altri“.

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Voi unimamme avete seguito la storia di Alvin? Cosa ne pensate?

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